C’è molta gente al mondo con un enorme potenziale di bontà e di scienza inespressi, tenuti dentro di sé incredibilmente inutilizzati. Troppa la gente che non funziona o funziona male per motivi stupidi e banali, quali un intestino compromesso e una dieta proteica-acidificante che ne rovina umori, profumi, emozioni, voglie ed entusiasmi.
Troppa la gente che continua a non credere a niente, ma solo a quello che vede e sente, solo a quello che proviene dallo schermo televisivo e dall’autorità pubblica. Troppa la gente che continua a credere che salute significhi laurea in medicina, quando i più malati sono troppo spesso gli stessi medici. Nei tempi antichi la gente aveva almeno un Dio in cui credere. Ora nemmeno quello. Gli esempi, assai poco edificanti offerti dalle Chiese, non aiutano certo la gente a trovare conforto nelle religioni.
E così si viaggia a vista, senza obiettivi e senza bussole, sbagliando praticamente tutto dalla A alla Z. E così si porta alla bocca indifferentemente il wurstel seguito dal gelato, l’hamburger seguito dalla cremina, il prosciutto (che è gamba mummificata di un maiale strappato violentemente alla vita) seguito dal meloncino. E così si continua a mescolare il sacro col profano.
Sbaglia il materialista, perché alla fine la sua visuale limitata e miope si ritorce pure contro di lui qui nel tempo che gli rimane. E sbaglia lo spiritualista, perché pretende di demonizzare la materia e il corpo, separando l’anima come fosse un dipartimento staccato e sopra-elevato, mentre stiamo tutti immersi etereamente, ormonalmente, umoralmente e spiritualmente nella stessa unità corpo-mente-spirito.
Il problema è uno solo. Occorre che la gente la smetta di piangersi addosso e di compisciarsi addosso (scusate il termine). Occorre che la smetta di chiedermi se è meglio l’acqua del rubinetto o quella della bottiglia, se è meglio il sedano o il prezzemolo, se è meglio l’alga giapponese o la spirulina. E’ ora che la gente si svegli. E’ ora che la smetta di mettersi a tavola ad avvelenarsi e che conceda una tregua fisiologica al suo corpo malmenato e frastornato.
Non vorrei mai suggerire digiuni a nessuno. Ci ricorro poco o quasi niente io stesso.
Ma vedere tutti questi carburatori sporchi e intasati, coi filtri renali neri ed invischiati, che continuano a ricevere benzine di tutti i tipi per finire a colpi di tosse e a sindromi di soffocamento, mi fa davvero imbestialire.
Fatevi tutti una bella mangiatona di fragole, more e ciliegie. Date l’assalto alla generosa pianta del fico, che in questi giorni offre l’assaggio del frutto numero uno, per bontà e squisitezza, della zona mediterranea.
E poi andate fuori e correte, o almeno passeggiate, respirando sempre a pieni polmoni.
Nuotate e prendete il sole.
Andate in ogni occasione a dare una carezza a qualche cavallo, a qualche asino, a qualche maiale, a qualche mucca, parlate loro per almeno una decina di minuti, mostrando la vostra comprensione e la vostra simpatia. Un piccolo gesto. Ma farà un gran bene sia a loro che a voi.
Fate l’amore con passione e senza violenze, l’amore e non la guerra, e al sole se vi va. L’energia più importante sta nell’aria e nel sole, prima ancora che nel cibo. E la frutta che pende dai rami è stracolma di energia solare concentrata. E quando arriva l’uva, mangiatela a cassette e non ad acini. Stessa cosa più avanti coi fichi autunnali, coi cachi e le castagne.
Vi vengono i morsi della fame? Scordatevi le porcherie appese nella cantine ammuffite ed avvinazzate. I frutti solari stanno sui rami e non pendono dai ganci del macello o dalle celle frigorifere colme di cadaveri in malfrenata putrefazione.
Lasciate gli obitori e la stanze degli orrori agli ultimi sgangherati macellai, bisognosi di scuole rieducative e di assistenza psico-estetico-morale. Fatevi un bel panino di buon pane nero, con dentro un ciuffo di insalata e di rucola, una spalmata di avocado e di crema d’olive, una manciata di noci o pinoli.
Farmaci e vaccini? Tutti a mare, nella fossa delle Marianne, con non pochi insulti ed improperi da parte dei pesci schifati da quell’immondizia.
Estratto dalla testina “Il miglior guru sta dentro di noi”..
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