In una delle sue rare apparizioni televisive, il prof. Calabrese, number one della nutrizione italica, rivolgendosi con paternalistico affetto ai vegetariani, disse che l’etica è una cosa importante, e che comprendeva benissimo o addirittura stimava in una certa misura l’atteggiamento sensibile e morale del movimento vegetariano, ma che lui, da nutrizionista attento e responsabile, più che pensare al salvataggio dell’anima, doveva pensare alla salute del corpo.
Dissi a Calabrese che questo divario, questo baratro tra corpo ed anima, non esisteva affatto, se non nella sua bacata fantasia di paladino ufficiale della bistecca e del prosciutto e della proteina animale in genere.
In effetti, sostenere una dicotomia e una incompatibilità tra etica e salutistica, tra corpo e anima, significa, se ben pensiamo, accusare il creatore di aver allestito un mondo paradossale e contraddittorio, e in particolare un essere umano destinato all’incoerenza e al conflitto insanabili e perenni.
Un uomo portato psicologicamente e spiritualmente all’amore per il prossimo, alla compassione per il debole e il prigioniero, alla tenerezza verso il bambino e verso l’animale simil-bambino tenuto nella morsa delle catene e del macello, ma costretto poi fisicamente e concretamente a malmenarlo e a sgozzarlo al fine di mantenere se stesso in salute e in vita. Il classico principio delmors tua vita mea.
Personalmente non sono un credente, non frequento alcuna chiesa e non appoggio alcun movimento religioso, pur intravedendo nel creato il tocco, il segno indelebile, il marchio inconfondibile di una grande mente, di una organizzazione super-umana o divina. Ma, se fosse vera la dicotomia anima-corpo prima accennata, da rispettoso cittadino non-credente, o meglio non-schierato, da free-thinker o libero pensatore, diverrei all’istante un adepto della parte avversa, un ammiratore di Satana, mi tramuterei per reazione e delusione in un anti-dio e in un amico del male.
Solo un diavolo con le corna e la coda, e con lo sghignazzo sempre pronto, potrebbe infatti inventare un mondo del genere, con conflitto non già tra il bene e il male, che è cosa comprensibile e rientrante nella alternanza e nella differenziazione naturale delle cose, ma tra l’aspetto etico-spirituale e l’aspetto fisico-salutistico della nutrizione, ove l’uomo, dotato di corpo fruttariano, fosse obbligatoriamente abbinato a una dieta onnivoro-carnivora, e dunque costretto a un eterno e insostenibile conflitto interiore, ove il buono, il bello e il giusto, fossero del tutto incompatibili con l’utile, il pratico e il sano.
Per fortuna le cose non vanno in quel modo, e c’è al contrario piena convergenza e logica tra etica e salutistica in fatto di alimentazione umana. La carne infatti è nel contempo anti-etica, anti-estetica e anti-salubre, l’esatto contrario della frutta che rispetta alla perfezione i tre criteri fondamentali.
Questa è la mia tesi, ampiamente supportata da fatti chiari e incontrovertibili quali, ad esempio, che la frutta è non solo etica, profumata e bella, ma anche salubre, per il fatto di essere il cibo:
– antiossidante per eccellenza, e quindi drastica riduttrice di radicali liberi e malattie.
– alcalinizzante per eccellenza, e quindi tampone antiacido e barriera contro l’osteoporosi.
– ripulente, purificante, anti-costipante e dimagrante per eccellenza.
Per converso, la carne e il latte, il pesce e i crostacei, le uova e i latticini, non sono solo crudeli e detestabili dal punto di vista etico ed estetico, ma sono pure micidiali per la salute fisica e mentale della creatura umana (come spiego in questo blog e attraverso tutte le mie tesine online).
Valdo Vaccaro
Estratto dalla tesina “Dicotomia tra etica e salutismo”..
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