LETTERA
Ciao Valdo, vorrei solo metterti a conoscenza di una cosa nella speranza che il 2012 sia migliore per tutti. Come posso accettare da mio padre affermazioni del tipo: “Mangia di tutto, tanto è sempre Dio che deciderà se farti vivere o morire!” Praticamente mi sono sentito dire questa frase in seguito alla morte di un povero tizio qui in paese che non aveva ancora raggiunto i cinquant’anni. Spero per lui possa riposare in pace ma, considerato che lo avevo visto in ottima forma fino a qualche giorno prima, si è perfettamente capito che sia deceduto di infarto durante il sonno. Ebbene, mi sto rendendo conto che la gente crede che l’infarto sia una disgrazia della natura o una sorte dettata dal creatore! Altro che “Mangia tutto, tanto muori lo stesso”, ho detto a mio padre!
Qui non si pensa minimamente che il cibo sia fattore di primaria importanza.
Come si può pensare di farli rendere conto che la carne e i dintorni vanno evitati, per di più in questo periodo che c’è anche la tradizione dello “scannamento maiali”? Mi rendo conto che a volte un po’ di sano egoismo non guasta. Chi pensa per sé fa per tre!
Ti auguro un meraviglioso nuovo anno e spero che i tuoi consigli e il seguire la tua dottrina regalino un anno ricco di salute anche a me. Grazie.
Antonio
RISPOSTA
Ciao Antonio, tuo padre potrà anche essere persona dotata di saggezza e di lungimiranza in linea generale. Ma quella battuta non gli fa certamente onore. Trattasi di qualunquismo e di ipocrisia, di becero giustificazionismo nei riguardi delle stragi e degli scannamenti ai danni di creature viventi e senzienti come noi medesimi, ma prive di protezione.
Guardavo un servizio televisivo sui cani grandi amici dell’uomo, mirato a esaltare queste bestiole. Non ho nulla contro i cani, ma ho molto da ridire con chi realizza e sponsorizza queste trasmissioni falsamente animalistiche, allo scopo di discriminare gli animali domestici da quelli da carne. L’animus è quello di far amare di più i cani e igatti, e di far dimenticare i maiali, le galline, le anatre, le oche, i conigli, le lepri, i fagiani, i caprioli.
Questa è ideologia da cacciatori e da macellai, più che da amanti degli animali. Tutti gli animali diventano bravi e simpatici, se li rispettiamo, se li trattiamo in modo amorevole e amichevole. Questo va detto e sottolineato. Non ho ancora mai visto una trasmissione televisiva a difesa del maiale o del bovino.
Tante carezze per cani e gatti e tanta ghigliottina per tutti gli altri. Questo è razzismo e specismo, non amore per gli animali.
LASCIAMO STARE DIO E PENSIAMO PIUTTOSTO AL NOSTRO COMPORTAMENTO
Tirar fuori Dio a sproposito fa parte della solita cultura dell’irresponsabilità. Si vorrebbe far intendere che tutto quanto accade intorno a noi è preordinato, voluto e orchestrato da lui, e non opera nostra. Troppo comodo e troppo furbesco. Tirar fuori Dio, e attribuirgliene le colpe, quando una persona muore male e prima del tempo, è allo stesso modo ragionamento demenziale. E’ voler negare l’esistenza della legge di causalità.
IL FATTORE FATALITA’ NON CI ESONERA DAI DOVERI ETICI
Che esista anche il fattore fatalità nessuno lo può negare. Quei disgraziati che viaggiavano in autostrada sereni e tranquilli e che si sono visti capitare addosso come un missile lo sciagurato che aveva imboccato l’autostrada contromano, non hanno certo delle colpe di cui pentirsi, ne non quella di aver intrapreso un viaggio in auto. Se un aereo cade, chi sta dentro sta dentro, e chi è fuori è fuori, poco importa se è buono o cattivo, se fa del bene o fa del male.
Riconoscere però il fattore fortuna-sfortuna, il “fattore dea bendata”, non significa affatto dover generalizzare e scaricare il barile sul caso, su Dio o sul diavolo, quando invece, in molti casi, tutto è in mano nostra.
Dio non c’entra un tubo se noi scegliamo di essere sporchi e vergognosi aguzzini con delle creature nude, innocenti e prive di protezioni legali, questa è la pura realtà.
Dio non c’entra un tubo se noi scegliamo di praticare il mangiacadaverismo e il cannibalismo, mettendo pure a repentaglio la nostra salute, la nostra longevità… e la nostra fedina penale-etica.
Cominciamo una buona volta a prenderci i nostri meriti e i nostri demeriti.
Siamo noi gli architetti delle nostre fortune e delle nostre disgrazie.
Valdo Vaccaro..
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