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135. L’UOMO È VEGETARIANO TOTALE

Il regno minerale alimenta quello vegetale, e il regno vegetale alimenta quello animale, compreso l’uomo; è una legge naturale. Tutto il regno animale, incluso tigri e leoni, dipende dalle piante. È dal mondo vegetale e non dalla carne che gli animali più forti, più resistenti, e più prolifici della terra traggono gli aminoacidi essenziali per costruire le loro possenti masse muscolari.

Per stabilire cosa sia l’uomo non serve scomodare la preistoria e la storia, né serve ricorrere a troppe considerazioni filosofiche. L’uomo è vegetariano totale, vegano, soprattutto fruttariano e crudista, nel corpo, nello spirito e nella mente, indipendentemente da cosa mangia poi nella sua realtà quotidiana.

L’uomo, re dei primati, ha un motore che funziona magnificamente a zuccheri vivi naturali, accompagnati dai loro enzimi-vitamine-minerali e acidi grassi polinsaturi crudi.

La verità chiara, lampante, inequivocabile, sta tutta scritta e marchiata nelle sue fattezze, nel suo disegno, nelle sue caratteristiche bio-chimiche interne che differiscono profondamente dagli animali onnivori:

1) Occhi che guardano avanti e non ai lati.

2) Mani prensili, delicate e non aggressive.

3) Pollice della mano opponibile e concepito per raccogliere e trattenere nocciole e pomi.

4) Dentatura adatta a masticare vegetali, semi e frutta.

5) Conformazione intestinale oblunga (12 volte la lunghezza del tronco).

6) Sangue e saliva umana, di tipo alcalino e non acido.

7) Totale assenza dell’enzima uricasi, che serve a disintegrare e disattivare il micidiale acido urico delle carni, mentre detto enzima è abbondante negli animali carnivori-onnivori.

8) Scarsezza di acido cloridrico nello stomaco umano, e quindi difficoltà di disgregare le proteine animali eventualmente assunte.

Ci sono stati nella preistoria e nella storia dell’uomo periodi di totale vegetarianismo e altri di onnivorismo, dovuti a variate condizioni ambientali e ad altre emergenze. Ma il corpo umano è rimasto sempre il medesimo, indipendentemente da eventuali ed episodiche trasgressioni carnofile. Il corpo umano è e rimane in altre parole un corpo crudista-fruttariano-vegetariano.

Se vogliamo metterla sul piano storico-ambientale, dovremmo dire per esempio che è piuttosto il tempo invernale a non essere adatto alla vita umana, costringendoci a stare in penuria di sole e di alimenti freschissimi per metà anno o quasi. Chi va avanti coi pregiudizi del cibo di stagione, o del cibo a chilometro zero, ha ben poco di che gioire.  Se si ritrova ad abitare in un igloo della Lapponia, non dovrebbe toccare nessun frutto, ma limitarsi ai muschi e ai licheni, a corredo delle foche e dei pesci che è costretto ad arpionare.

In effetti, nel Paese dalle Ombre Lunghe succede proprio questo, e la vita media di chi ci abita scende a 30 anni, mentre il grado di intelligenza precipita a livelli infimi. Molto meglio scegliersi una capanna a ridosso di un’oasi del Sahara, o un riparo di fortuna in qualsiasi area tropicale, visto che l’uomo proviene dalla fascia equatoriale-tropicale e non certo dalle zone fredde del mondo.

Valdo Vaccaro
(da una conferenza di Padova del 23 marzo 2014)

 

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