PASTORIZZARE E CUOCERE SIGNIFICA DISTRUGGERE
I cibi che causano più strascichi sono le proteine. Ma anche amidi, zuccheri e grassi non scherzano per niente in fatto di dannosità, soprattutto quando vengono privati dei loro food-enzyme (vitalie, catalizzatori), dei loro ormoni, delle loro vitamine naturali e dei loro minerali organicati, tramite cotture intense e prolungate, tramite cotture al micro-onde, tramite cotture con pentola a pressione, tramite pastorizzazioni e vari processi di lavorazione industriale.
CRUDISMO PER GRADI
L’impatto iniziale col crudismo, per una persona rovinata da anni di cibi cotti e sbagliati, può essere duro sia dal punto di vista biochimico che da quello mentale. Qualcuno riesce a farlo e la cosa sta benissimo. Chi ha difficoltà può arrivarci per gradi. Un primo obiettivo per dei crudisti esordienti può essere il 30% di crudo, per poi andare via via al 50 e al 75% degli avanzati, o al 90% dei quasi perfetti. Nella fase iniziale va bevuta più acqua (1 litro al giorno) al fine di aiutare la fase eliminativa.
Man mano che aumenta la percentuale di crudità la sete scompare, e l’acqua minerale viene progressivamente soppiantata dall’acqua biologica della frutta e dalla clorofilla delle verdure. Se uno lavora e trasuda, o fa sport implicante intensa dispersione idrica, il caso è diverso.
ENORMI DIFFERENZE TRA UN CIBO VIVO E UN CIBO MORTO
Non appartengo, però, alla schiera di chi crede ciecamente nei cibi. Non accetto persino la frase ippocratica “Il cibo sia il tuo farmaco”. Nemmeno il miglior cibo possibile ha poteri guaritivi. Questo non significa però che non esistano determinanti differenze di qualità tra cibi che tassano pesantemente l’apparato digerente e che fanno da ostacolo alla preziosa reattività immunitaria, come maiale, bovino, pollo, e cibi che invece collaborano coi meccanismi immunitari autodigerendosi e costando zero in termini di dispersioni digestive-assimilative-evacuative.
I VANTAGGI DEL CRUDO
Nel crudo tutti i nutrienti rimangono intatti. Il crudo favorisce l’abbassamento della pressione e la perdita del sovrappeso. La dieta cruda inverte il corso delle malattie, energizza il corpo, ritarda l’invecchiamento. Frutta e verdure vengono utilizzate e assimilate 2-3 volte più efficacemente e velocemente nella versione cruda rispetto a quella cotta. Migliorando la dieta si ha sempre effetto eliminativo. È come quando uno smette di fumare e di bere caffè, dove le tossine nicotiniche e caffeiniche vengono rimosse dai tessuti e dai depositi, con transito verso l’esterno mediante la corrente sanguigna. Ed è per questo che per ridurre le reazioni (mal di testa e sintomi fastidiosi da eliminazione tossine), si raccomanda di gradualizzare la transizione dal cotto al crudo. Chi ha problemi con gli agrumi, deve ricorrere alla reintroduzione prudente e progressiva. Un buon succo d’arancia mattiniero regala in ogni caso una freschezza mentale che dura per diverse ore.
DIGERIBILITÀ DEI CIBI
Molta gente è pronta a demonizzare la frutta. Non si rende conto di essere vittima di un circolo vizioso dove il suo sangue denso e rallentato, dove il suo sistema linfatico impigrito, vanno ormai d’accordo col cibo lento, morto ed inquinato. Motore inquinato che richiama carburante inquinato, in coerente andazzo verso il peggio e verso la malattia.
La frutta è alimento vivo, vivace e vivificante. Cibo che fa sobbalzare il sistema e che mette in crisi una macchina piena di crepe e difetti funzionali. Demonizzare la frutta è ridicolo. I problemi digestivi vengono sempre provocati dai cibi proteici e concentrati, parcheggiatori abusivi di un lungo tubo gastrointestinale di marca vegana. Cibi proteici e acidificanti significa cibi creatori di radicali liberi. Al contrario, la frutta alcalinizza e quindi contrasta i radicali liberi.
Valdo Vaccaro
(Dalla conferenza di Padova del 23 marzo 2014)
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