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83. VEGAN: OBIEZIONI E RISPOSTE (PARTE 6)

Continuano le obiezioni allo stile di vita vegan e naturalmente continuano anche le risposte…
83vv– Ci sono problemi più importanti che pensare agli animali…

Può mai esistere problema più importante e urgente che quello di pensare al benessere e all’incolumità di una creatura resa orfana e abbandonata, di uno spaesato e spaventato animaletto a quattro zampe che cerca in modo disperato qualcuno al mondo che lo aiuti?
Può mai esistere problema più importante e urgente che quello di pensare alla propria salute fisica e spirituale?

– È la legge della natura: il più forte domina sul più debole.

Il leone e le belve della foresta hanno alibi e giustificazioni a volontà.
Sono disegnati per uccidere e sfamarsi. Sono costretti a uccidere. Ma non torturano le vittime. La rincorsa, l’attacco e il morso al collo. Una questione di attimi. Una lotta impari e spietata ma pur sempre agonistica e drammatica, sia per l’aggressore e la vittima.
L’uomo non ha vitale bisogno di uccidere. Non deve nemmeno sudare ed affannarsi per farlo. Basta aprire il frigo. Basta afferrare un coltello e una forchetta.
L’uomo comincia a torturare le vittime con la inseminazione artificiale, e prosegue con l’interruzione brutale dello svezzamento, con le regole della stalla-carcerazione e del mattatoio.
Se poi ammettiamo la legge del più forte retrogradiamo eticamente al tempo degli schiavi.

– L’uomo è superiore agli animali.

E’ superiore solo nella misura in cui si comporta da uomo, prendendosi le sue responsabilità di gestore e padrone della Terra, rispettando e amando se stesso, nonché gli esseri che lo attorniano.
La superiorità umana è però relativa ed effimera.
Essa finisce nell’istante in cui, nella mente umana, nasce la abominevole idea di sopprimere il suo simile anziché rispettarlo ed amarlo, come impostogli dalla coscienza e da tutte le genuine leggi divine.

L’uomo poi, più che essere superiore, è solo diverso dagli animali, che sono dotati di strabilianti capacità extrasensoriali, artistiche e ingegneristiche.
Le dighe dei castori, le tele dei ragni tessitori, le organizzazioni sociali di api e formiche, i cori delle rane, il delizioso cinguettare dei canterini, il linguaggio vivace delle cicale e dei grilli, il richiamarsi strategico dei fagiani, il superbo canto mattiniero dei galli, i voli intercontinentali dei palmipedi… non finiscono mai di sbalordire.

L’animale poi, a differenza dell’uomo, non schiavizza e non imprigiona i suoi simili, non li perseguita sistematicamente, non devasta la natura, non fuma e non si droga, non si comporta da zoticone, da analfabeta e da autolesionista, mettendo nel suo motore benzina totalmente tarocca e devastante.
Non vi sono esseri inferiori e superiori, ma solo esseri diversi.
I difetti e le lacune del bipede odierno, sono assai più voluminosi e infamanti delle sue doti di pensiero, scrittura e parola.
Quando l’uomo vanta la sua superiore intelligenza si ubriaca nei fumi della sua vanitosa superbia. Quando poi esalta e celebra il suo esclusivo possesso dell’anima, incespica barcollante nella trappola della sua illimitata presunzione…

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