Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

93. AMO CHI GRUGNISCE, RAGLIA, ABBAIA, MIAGOLA E PIGOLA

LETTERA

Ciao Valdo, è da un po’ che non ti scrivo. Ho letto ultimamente tutto il can-can che viene fuori con le denunce nei tuoi confronti. Non ti ho risposto sul blog perché mi sembra che lo facciano tutti (“Grazie di esistere”, “Sei una luce di speranza”, eccetera). Per evitare di essere fraintesa scrivendo che in realtà non sei un santone, ma un uomo (un bellissimo uomo, permettimi) con ancora dei valori e che comunica una “verità” semplice e diretta, beh, ecco, ho evitato di farlo.

Procedo con il cammino del veganismo, ed è inutile dire che ho risolto molti problemi, come già ti dissi. Non ho voglia né tempo di pubblicare tutte queste cose, detesto il sensazionalismo derivato da guarigioni miracolose (che di miracoloso non hanno un bel tubo di niente), così come le follie di persone che ti denunciano ai carabinieri (che poverini, devono per forza venire a casa tua a fare il loro lavoro).

Mi disturbano, d’altro canto, anche i tuoi lettori accaniti che rispondono in maniera maleducata a quelli che si scagliano contro l’igienismo (e quindi contro di te), mettendosi automaticamente dalla parte del torto. Quando si inveisce contro qualcuno, lo si fa assumendosene le conseguenza. La parola taglia più della spada, si sa. E non è mai bello farlo.

Devo ammettere che mi hai aiutato molto. Le tue letture mi hanno avvicinato a un mondo sconosciuto. Serve intelligenza, coraggio, apertura mentale. Qualità che credo di possedere, ma che purtroppo, per tutta una serie di ragioni, sono precluse alla maggioranza. L’alimentazione è legata in maniera indissolubile ai nostri affetti, ai nostri ricordi. Il brodo di pollo che la nostra mamma ci dava quando avevamo la febbre, avrà ben lasciato qualche cavolo di traccia affettiva nei nostri gangli cerebrali! Ovvio che se il cibo viene “messo in discussione”, vengono fuori dei casini inenarrabili. E’ tutto qui.

Io amo tutto quello che arriva dal mondo vegetale. E amo tutto quello che ha quattro zampe, e che grugnisce, raglia, abbaia, miagola e pigola. Senza distinzione. E’ a questi amici che dedico il mio Natale senza crudeltà, un Natale fatto di dolcezza, sentimento, rispetto assoluto e serenità. Un Natale che li abbraccia tutti. Tu la serenità credo che l’abbia già trovata, molto, molto tempo fa. Ti abbraccio forte e sappi che ti leggo sempre.
Simona, la motociclista

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93vvRISPOSTA

A TUTTI PIACE VIVERE IN ARMONIA

Ciao Simona, tutto sommato sono in piena sintonia con quanto dici. Non ci sono santoni e tanto meno miracoli, ma soltanto una normalissima scelta oculata nei comportamenti e nelle opzioni alimentari. Tutto lì il segreto dello star bene e dell’auto-guarire, riservato ovviamente a chi ci crede fino in fondo, mettendoci la giusta determinazione. Tirarsi per i capelli e offendersi reciprocamente per un argomento come il cibo, è cadere nel ridicolo e nella banalità. Sono il primo a desiderare un blog pulito e civile, privo di offese e di cattiverie. Il fatto è che non tutti la pensano a questo modo.

E’ IN ATTO UN TENTATIVO DI NORMALIZZARE E DI STANDARDIZZARE IL CIBO-SPAZZATURA

Occorre peraltro tener presente che e’ in atto nel mondo intero un crescente tentativo di normalizzare e standardizzare la dieta umana su basi carnee ed alto-proteiche, col correttivo dell’integrazione-spazzatura (integrazione acquea, integrazione zuccherina, integrazione salina, integrazione mineralvitaminica, integrazione ormonale).
A Singapore, per norma di legge, il pane deve essere supplementato dalle varie vitamine del gruppo B e dal calcio. Di fronte a tutto questo immane disastro, i casi sono due. O ci si adegua e si tace, o ci si ribella e ci si fa sentire, dando fastidio ai fautori dello status-quo e di queste catastofiche tendenze.

C’E’ LA SINGAPORE CARISSIMA ED ELEGANTE DELLA ORCHARD ROAD E LA SINGAPORE PERIFERICA E SUPER-ECONOMICA DELLA PERIFERIA

Ieri era sabato, e avevo deciso di dedicarlo interamente alle risposte arretrate, acquistando una scheda di abbonamento a uno degli internet-caffè di Geylang, zona periferica e popolare di Singapore, non più malfamata com’era, ma ricca di bancarelle straboccanti di manghi, di durian e di frutta esotica di vario tipo, a prezzi accessibili (un durian piccolo di qualità non eccelsa ma accettabile arriva a costare persino solo un dollaro singaporiano, ovvero 60 centesimi di Euro, quando nei luoghi di produzione, a Kuala Lumpur e a Bangkok, costa 5 volte di più). Non mancano le ciliegie, i mirtilli e le pesche dell’Australia e della Nuova Zelanda, oltre che i melograni del Pakistan, le arance del Sud-Africa e i kaki della Korea.

OLTRE AI DANNI DEL COMPUTER QUELLI DEL FUMO PASSIVO

Non lo avessi mai fatto. Pur essendo in una città famosa per la sua pulizia, e per le sue regole ecologiche, negli internet-caffè singaporiani è concesso fumare. Come ci entri la puzza di nicotina ti assale e ti penetra, mentre tutti tossiscono in continuazione. Come non bastasse, sulla postazione accanto alla mia arriva un ragazzo di 18 anni o giù di lì, due barattoli di Coca-Cola Zero e pacchetto di Marlboro a fianco, e comincia a tossire in modo esagitato. Ad ogni colpo di tosse una tirata di fumo, ad ogni nuova crisi parossistica un armeggiare intorno alla cannuccia di cola. Uno spettacolo indecente a cui non ho potuto resistere. Pazienza per la scheda e me ne sono andato.

LA SALUTE DA QUESTE PARTI E’ UN MIRAGGIO

Come raggiungo il marciapiede, intravedo nel buio un altro giovane piegato stranamente in avanti, quasi alla ricerca di un oggetto perso sotto i suoi piedi. A quel punto il sinistro e fragoroso rumore del vomito, una cascata di materiale riversato a terra. Semplicemente impressionante. Tutto intorno, ristorantini con cento tipi di cibarie in esposizione, dal bue al maiale, dal pollo all’anatra, dalla lumaca alla rana, dal granchio al serpente. Non un piatto che sia uno, libero dal suo bravo pezzo di cadavere. Nessuna meraviglia che abbia raggiunto la mia camera d’albergo alquanto disgustato.

SENZA UN CADAVERE NELLO STOMACO LA GENTE NON VA AVANTI

E pensare che non siamo in Lapponia, privi di risorse e presi tra la morsa del ghiaccio. Al contrario, gli stand espongono verdure fresche di ogni tipo, oltre alla frutta tropicale sopra menzionata. Ma frutta e verdura, qui come altrove, sono considerate contorno e diversivo, non certo parte centrale e fondamentale del pasto. Perché così ha insegnato la scuola, così ha insegnato la televisione, così hanno insegnato la mamma, la nonna e la tradizione. Perché così hanno insegnato i medici.

IL CORPO IMPLORA ACQUA BIOLOGICA

Chiaro che la popolazione mondiale sta andando avanti a ritmo innaturale ed accelerato. L’accelerazione proviene dal sistema immunitario che spinge il cuore a battere veloce per espellere i veleni stessi. L’accelerazione arriva dalla carne e dal pesce, dalle uova e dai formaggi, dal caffè e dal tè, dalle cole e dal fumo, dai dolcetti e dai salatini, dal cibo concentrato e pastorizzato, dal cibo cotto e integrato.
“Per stare bene il corpo invoca ed implora acqua”, scriveva il medico iraniano Batmanjelidi. Aveva ragione. Avrebbe avuto ancor più ragione se avesse detto non solo acqua, ma “acqua biologica“, quella che sta nell’anguria, nei meloni, nell’uva, nelle arance e nei kaki, accompagnata da preziosi ed innocenti zuccheri, da vitamine e minerali accompagnati dai rispettivi enzimi.

IL CIBO NATURALE GUARISCE E DECELERA

Il guaio è che l’aqua biologica rimette in regola il cuore, e toglie la funesta accelerazione. Ecco allora la difficoltà di togliere la sigaretta e l’ultimo caffè. La gente pretende di guarire mantenendo i suoi ritmi e le sue abitudini. “Prima di guarire qualcuno, chiedigli se è disposto a rinunciare alle cose che lo hanno fatto ammalare“, è uno dei sacri ammonimenti di Ippocrate, pure esso totalmente ignoto alla medicina convenzionale.

IGIENE NATURALE E’ SINONIMO DI SCIENZA ALIMENTARE E DI SCIENZA COMPORTAMENTALE

Fatto è che igiene naturale e vegan-crudismo tendenziale non sono argomenti da gente fanatica, strana, sbandata, esagerata, come qualcuno ama dipingerli. Noi siamo la punta più avanzata della scienza salutistica, e lo diciamo senza falsi pudori e senza false modestie, senza arroganza. Personalmente posso essere una nullità, ma il mio amico Colin Campbell ha saputo ripristinare meglio di altri alcuni concetti basilari, come quello del tetto proteico a 24 grammi/giorno, oltre i quali il corpo umano degenera e va in stato di acidosi.

LA CONGIURA DEL SILENZIO

Ma quanta gente ha accesso alla scienza? Quanta gente conosce non dico il mio Alimentazione Naturale, ma The China Study? Forse il 5%. Le televisioni, la stampa, i media, la pubblicità, i negozi e i ristoranti, i supermercati, i ministeri della Sanità, le scuole obsolete e deviate, tengono in pugno la situazione. Fanno a gara nel praticare la congiura del silenzio. Si parla di tutto e di più, ma mai di salute naturale e sempre di salute manipolata farmacologicamente. Mai di proteine animali come veleno e sempre di carne e pesce come valori centrali della nutrizione. Si parla di sport e calcio dalla mattina alla sera, lasciando gli argomenti basilari totalmente fuori da ogni dibattito serio. Non dire la verità significa imbrogliare e truffare. Tenere la bocca tappata su questi argomenti significa praticare la più grave forma di omertà.

NON TEMIAMO IL CONFRONTO

Venendo al mio minuscolo blog, la rubrica dei commenti, che dovrebbe servire ad approfondire e a migliorare i temi di volta in volta affrontati, ma a volte si surriscalda troppo con provocazioni e modi inurbani che portano a ovvie reazioni, per cui tale spazio diventa una specie di arena delle offese e delle denunce. C’è qualcuno che mi difende con troppa enfasi? Può essere. Il mio invito, se mi è concesso di farlo, è di moderare i termini e dimantenere un’atmosfera il più possibile costruttiva, al limite ironica e divertente. Se qualcuno fa enorme fatica a capire l’igiene naturale, o a condividere l’etica e l’ecologia che ci contraddistinguono, va semplicemente aiutato. Se invece si tratta di avversari che intervengono in malafede e con maleducazione, per pianificata opera di disturbo e di offesa, non c’è altra soluzione che smascherarli e accompagnarli alla porta.

DAI QUADRUPEDI E DAI PIUMATI POSSIAMO SOLO IMPARARE

Nessun dubbio che a questo mondo ci sia un grande bisogno di rispetto e di serenità. Come rilevi giustamente, chi grugnisce raglia e pigola, non si sogna di pensar male, di offendere e di sopraffare. Non si sogna di rubarci i bambini dalle culle e farne polpette, salumi e prosciuttini crudi e cotti. Non si illude di essere un privilegiato da Dio con dotazione di anima immortale. Non si vanta della sua personalità spirituale, estetica, artistica ed etica, mentre nasconde in tasca il coltello e la pistola, e nel cuore la voglia di sopprimere ed uccidere.

UN RICHIAMO ALLA REALTA’ DEI FATTI

E’ più intelligente l’uomo che mangia il maiale e il bue, o il maiale ed il bue che vengono mangiati dall’uomo? Non nutro alcun dubbio in proposito. Immagino che queste parole siano dure da digerire per chi ha trasformato il suo frigorifero in un reparto di reperti anatomici e di residui cimiteriali, i suoi piatti e le sue posate in oggetti contaminati, il suo tratto intestinale in una fossa comune. La mia però non intende essere un’offesa per nessuno. Trattasi di un semplice richiamo. Un richiamo alla realtà dei fatti, affinché ognuno ne tragga le dovute conseguenze.

Valdo Vaccaro..

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