Continuiamo a vedere quali sono le obiezioni più frequenti fatte ai vegani…
– A proposito, come la mettiamo con la B12?
Ricorriamo agli integratori, come diversi vegani fanno?
Tra le innumerevoli truffe inventate dagli Sprizzasangue, quella più atroce, più antiscientifica e carnascialesca, è proprio la truffa B12. Una specie di appiglio d’emergenza valido per tutte le stagioni, sempre a disposizione del carne-lattismo internazionale. Anche perché diversi medici dello stesso settore igienista ci sono cascati (vedi dr Joel Furham della ANHS, ad esempio).
Gli inglesi la volevano chiamare “vitamina merda”, cioè vitamina M, da manure (letame).
Già l’idea che l’uomo fruttariano, per sopravvivere, avesse la necessità assoluta di ricorrere a integrazioni di questa vitamina quasi-fantasma, che abbonda nelle feci del colon animale, era paradossale e inverosimile.
Già le losche manovre dell’ente più corrotto del mondo, la FDA che continua ciononostante a impartire ordini e disposizioni a enti sanitari e pediatrici del mondo, avrebbero dovuto far ragionare la gente.
Portare infatti il livello minimo di B12 a 156 pg per ml, in contrasto con la stessa WHO che lo aveva correttamente fissato a 80, fu una mossa strategica, attuata per pareggiare le folli quote carneo-proteiche giornaliere fissate dalla stessa FDA a 300 gr/giorno in quegli anni 70 dal carnivorismo ruggente ed aggressivo.
Quote carneo-proteiche poi limate con imbarazzi e vergogna fino agli attuali 75 gr/giorno.
L’esperimento di Cambridge ha aggiunto scorno e vergogna agli americani della FDA.
Frutta fresca 5 volte al giorno se si vuole evitare cancro e infarto, il verdetto autorevole degli inglesi.
E aumento delle quote di vitamina C ed E di ben 6 volte rispetto alle quote criminalmente basse della stessa FDA, con conseguente implicita riduzione proporzionale delle quote B12.
Per stare in salute occorre sangue libero. E tutti i vegan viaggiano intorno alla quota 100 pg per ml di sangue. Questo è il modello da seguire, e non certo le quote da 200 a 1000 tipiche dei mangia-cadaveri.
Ma nessuno ha il coraggio di ritoccare ufficialmente le quote B12. Si sa che sono sballate, ma evidentemente meglio lasciare le cose come stanno, tanto Vulgus vult decipi, il popolo vuole essere ingannato.
– Allora non bisognerebbe uccidere neppure le zanzare…
In linea di massima sì.
Il principio del Non Uccidere è universale e si applica a 360 gradi.
Ma esistono comunque diversi gradi di divieto e di dolore per ciascun tipo di creatura.
Eliminare una zanzara, che ha davanti a sé altri tre giorni di zigzagate, è diverso che distruggere un bovino a cui vai a togliere 40 anni di vita.
Anche la sofferenza è assai diversa.
Un istante per la zanzara e diverse ore per il bovino, dal momento che lo tiri da parte e lo destini al macello a quando ne viene fuori a pezzi.
– Anche le piante soffrono.
Esiste una scala di valori che intelligenza e morale ci impongono di rispettare.
Il rispetto per la vita e l’incolumità degli altri porta giustamente a tutelare anche l’erba.
Non si può mettere però sullo stesso piano la vita del cavolfiore con quella di una mucca.
I vegani si nutrono soprattutto dei frutti, che non soffrono.
Le verdure da taglio soffrono ma in modo lieve, prova ne è che riscrescono immediatamente. Le verdure e le radici annue, soffrono poco quando prese alla fine del loro ciclo…
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