I punti d’agopuntura , secondo la medicina cinese, sono piccole zone di superficializzazione dell’energia degli organi e dei visceri, tramite i quali il corpo si mette in equilibrio con il mondo esterno. Sarebbero infatti delegati a fare da interfaccia tra il sistema costituito dagli organi-visceri e i canali principali e secondari ad essi correlati e le influenze atmosferiche: caldo, freddo, umidità, secchezza e vento.
Infatti, secondo la teoria elettromagnetica, i punti sarebbero deirecettori magnetici, deputati ad avvertire le variazioni elettromagnetiche, sia di provenienza esterna, che interna, divenendo pertanto i trasduttori dell’influenza sui ritmi biologici, non solo dei mutamenti atmosferici, ma anche delle fasi lunari e delle eclissi solari.
L’agopuntura, stimolandoli, è in grado di regolare le molteplici attività funzionali dell’organismo, rafforzandone la resistenza, al fine, sia di prevenire , curando il disequilibrio prima che determini patologie, sia di trattare patologie quando sono già insorte.
Varie ricerche, hanno cercato di individuare la base anatomo-fisiologiche dell’agopuntura.
A livello del punto si riscontra una resistenza elettrica inferiore ai 50.000 ohm, che si riduce ulteriormente in caso di patologia, rispetto a una resistenza variabile dai 200.000 a due milioni di ohm delle aree circostanti. Su questa caratteristica si fondano i detettori, che individuano i punti e la ridotta resistenza è probabilmente determinata sia dalla struttura del punto, sia dalle modificazioni indotte dal disequilibrio energetico.
continua..
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