L’agopuntura, nel trattamento dei tumori, non va intesa come unica terapia, ma essenzialmente come supporto alle terapie occidentali. L’azione non è limitata al dolore, con riduzione della terapia farmacologica, miglioramento della qualità di vita e sollievo psicologico, come confermato da numerose ricerche, ma è utilissima nell’ansia, nella depressione e nell’insonnia nei pazienti con tumore. Inoltre trova indicazione anche sul piano del supporto nutrizionale, in pazienti con anoressia e cachessia neoplastica e nel migliorare la funzione intestinale.
L’indicazione principale è il trattamento degli effetti collaterali della chemio e radioterapia. Ha anche un effetto immunomodulante ed immunostimolante, come riportato già alla fine degli anni 80’ in un mio intervento ad un Convegno organizzato al Collegio Borromeo, con il patrocinio dell’Università di Pavia e del Policlinico San Matteo su esperienze italiane e studi cinesi.
Indicata nel trattamento del linfedema, che insorge dopo mastectomia e linfoadenectomia nei tumori della mammella. Una ricerca condotta presso l’Oncologia Medica dell’Università dall’Aquila, in donne curate con Tamoxifene per Cancro Mammario, ha mostrato un netto miglioramento dei disturbimenopausali, indotti da tale terapia. In Italia è stato effettuato dai Prof. Roberto Pulcri e Nicolò Visallidel Master di Agopuntura dell’Università di Tor Vergata di Roma uno Studio osservazione dell’efficacia clinica dell’Agopuntura nel trattamento degli effetti avversi dei chemioterapici, in cui i cicli d’agopuntura hanno ridotto nausea e vomito con un’efficacia variabile tra 80-85%, con risultati positivi anche per le condizioni generali, astenia, inappetenza, insonnia, disturbi dell’alvo.
continua..
Lascia un commento con Facebook