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73. MANGIAR SEMPLICE E SANO - PARTE 3

73. MANGIAR SEMPLICE E SANO – PARTE 3

COMBINAZIONI PROTEICHE E AMIDACEE

Premettiamo che tutti i cibi hanno contenuto proteico, ma che in alcuni le proteine sono più concentrate.
In alcuni cibi convivono proteine e amidi, come nei cereali.
Esistono delle linee guida generali che servono a dare una certa traccia, ma che vanno interpretate in modo non esageratamente rigido.

In genere si usa chiamare cibi proteici quelli di origine animale e, in campo vegano, i legumi, i cereali e la frutta secca.
I cibi proteici vanno sempre preceduti da un piatto di cibo crudo.
Non si prendono più di un cibo proteico per pasto. Non si mescolano bene proteine e amidi, proteine e zuccheri, proteine e frutta, proteine e acidi, proteine e grassi.

Per gli amidi che sono una via di mezzo tra proteine e carboidrati, combinazioni difficili sono amido e amido, amido e proteina, amido e zuccheri, amido e acido.
Ricordiamo inoltre che la tendenza verso il monopasto o comunque verso meno mescole possibili è da considerarsi regola d’oro.

IL CRITERIO PRATICO DELLA VELOCITA’ DIGESTIVA

Il buon senso suggerisce, in ogni caso, di usare il criterio della velocità digestiva.

Il frutto, a stomaco vuoto, è il più rapido (25-50 minuti, esclusa la banana che richiede 2 ore), ma non associamo comunque la frutta nei pasti principali, visto che la confiniamo nelle colazioni mattiniere e nelle merende pomeridiane.

La verdura cruda a foglia è digeribile in 60-80 minuti. Le verdure cotte richiedono in genere il doppio, ossia almeno 2 ore di tempo.

Per cereali con verdure, patate e legumi, paste integrali e pizze alle verdure, occorre considerare 3 ore di tempo (dipendendo da tipo di cottura, tipo di mescola, quantità di cibo ingerito, capacità digestiva del soggetto).

Per la frutta secca servono 3-4 ore, per cui le inseriamo preferibilmente per ultime a fine pasto.

Per i prodotti animali, lo citiamo solo per la cronaca, servono non 4, ma 24 ore, creando essi residui proteici indigesti e putrefattivi lungo l’asse digestivo e in zona colon.

MANGIARE SOLO QUANDO SI HA VERO APPETITO E LIMITARE LE QUANTITA’

In pratica patate con verdure vanno bene. Idem legumi con verdure.
Risi e bisi, ovvero cereali e legumi, non andrebbero bene, ma a livello pratico vengono spesso presi in associazione, per cui questa regola è alquanto controversa.
La cosa più saggia da farsi, nel caso di dubbi e di situazioni ai limiti, è di mangiare solo quando si ha vero appetito, partire con la terrina di foglie verdi crude, e nelle mescole rischiose limitare la quantità al minimo.

Le bevande, calde o fredde, a tavola sono tutte proibite. Si ammette al massimo mezzo bicchiere di acqua non gassata.
Chi mangia tuttora cibi cotti al 50%, deve necessariamente bere acqua leggera a seconda della sete e del consumo idrico e comunque mezzo litro o un litro al giorno, prima o lontano dai pasti.

COMBINAZIONI FRUTTA E VERDURA

Chiaro che anguria e melone, frutti a rapida fermentazione, vanno sempre presi rigorosamente da soli.

Chiaro che la frutta va presa sempre lontano da pranzo e cena.
Mela, ananas e papaia, essendo dotate di enzimi anti-fermentanti, sono mescolabili praticamente con tutto.

Le verdure crude, a pranzo e cena, rappresentano ottimo piatto di ingresso davanti a qualsiasi cibo (escluso la frutta).
Chi decide di mescolare il piatto di radicchio o di insalata con le mandorle, le noci o i pinoli, lo può fare, ma il quel caso il piatto diventa non più introduttivo al pranzo, ma piatto unico e completo.

LOTTA NON ALLE MALATTIE MA ALLE TOSSINE CHE LE CAUSANO

Le tossine che ci ammalano provengono da fuori, dall’aria viziata o inquinata che respiriamo, dalle acque dure, dai cibi assurdi e dalle bevande micidiali che consumiamo, dai farmaci che assumiamo, ma anche dalle sostanze di scarto dei processi metabolici interni.
Il nostro corpo è soggetto dunque a un bombardamento di tossine esterne ed interne, tutte di carattere acidificante.

OCCHIO AL FEGATO

Siamo comunque attrezzati per far fronte a tutto questo. Tra gli organi emuntori e purificanti abbiamo un’efficace centrale biochimica chiamata fegato, collegata direttamente all’intestino. Ad ogni minuto passano al suo interno due litri di sangue alcalino per un filtraggio e una trasformazione delle sostanze tossiche in sostanze meno pericolose. Le sostanze idrosolubili vengono convogliate ai reni ed espulse tramite le urine. Quelle liposolubili passano invece alla cistifellea dove, mescolate alla bile, vano all’intestino e vengono espulse con le feci.
Perché tutto questo avvenga il fegato deve funzionare.

NULLA DI MEGLIO DEL VEGAN-CRUDISMO

Lo stile di vita stressante porta a sovraccaricare il fegato che non riesce più a fare il suo lavoro e a neutralizzare le tossine esterne ed interne. Ecco l’importanza basilare dell’alimentazione, dell’eliminare i cibi carnei e i cibi grassi, l’alcol, il caffè, lo zucchero industriale, i cibi stracotti e concentrati, che lo infiammano e lo ingrossano.

Niente di meglio che una dieta di frutta e verdura di stagione, ricca di acqua biologica zuccherina e di contrastante clorofilla, in un gioco dolce-amaro rigorosamente naturale, con frutti dolci per caricarci di energetiche calorie e verdure amare per stimolare la secrezione biliare. Da qui una lode sperticata a tutti i radicchi, all’insalata belga, ai carciofi, ai cardi, al tarassaco, al selene, al farinaccio, agli asparagi, alla fitolacca, alla bardana, all’aloe, allo zenzero, ai ravanelli.

CICLI CIRCADIANI

Importante tener conto che dalle 12 alle 20 siamo nel ciclo appropriativo, o della assunzione-cibaria.
Dalle 20 alle 4 del mattino siamo nel ciclo assimilativo (se ci alimentiamo giusto e leggero, l’assimilazione è rapida per cui avanza anche il tempo, tra la 1 e le 4 del mattino per tre orette di quotidiano di digiuno notturno).
Dalle 4 alle 12 siamo in ciclo eliminativo, dove l’alimento più indicato e in armonia con la tendenza detossificante rimane la frutta di tipo acido ed acquoso.

Assumendo a metà mattina il pop-corn con le banane, o la crema di avena coi semini vari e il germe di grano, si va chiaramente in contrasto rispetto alla eliminazione e si tende a mantenere o ad incrementare il peso corporeo, o si tende comunque a sostenere il corpo nei casi di attività fisiche intense (sport o lavoro) e nel caso di carenze nutritive da vitamine del gruppo B (specie B1, B2, B3, B5 e B6).

Continua..

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