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56. I BUONI PRINCIPI DELL'IGIENISMO

56. I BUONI PRINCIPI DELL’IGIENISMO

UN SALUTISTA NATO

Nulla ho di personale contro i medici. Odio fare di ogni erba un fascio e odio apporre etichettature alla gente, o alle categorie. Valuto semmai l’uomo. Porto rispetto e anche ammirazione per i bravi medici, come per i bravi ingegneri, i bravi avvocati, i bravi operai e i bravi impiegati. Mia nipote, medico lei stessa, papà medico, nonno medico, bisnonno medico, mi ha detto un giorno. “Zio, prenditi una laurea in medicina e così ti ripari da critiche assurde e da vulnerabilità legale”. Sia mai detto. Primo mi radierebbero all’istante. Secondo, nulla ho da spartire con questo tipo di medicina.

Essendo salutista nato, nemico dei farmaci nato, nemico del caffelatte e dello zucchero nato, nemico dei macelli nato, nemico delle sopraffazioni nato, nemico delle vaccinazioni nato, nemico dei brodi di pollo e di manzo nato, nemico della chimica nato, non mi vedrei mai in armonia con me medesimo. Essendo sperticato amico della natura, degli animali e dell’ambiente, nulla di positivo troverei in quella professione.

LA SAGGEZZA DEGLI ANTICHI

Sia nei papiri egiziani che nei documenti dell’antica Cina abbondano consigli tipo ”Paga il tuo medico non subito ma solo quando sei davvero guarito”.

Asclepiade (100 a.C.), da grande anticipatore igienista e da ispiratore della futura Scuola Medica Salernitana, mette in evidenza tre principi-base:

A) L’importanza delle cause a monte (non accontentarsi delle facili apparenze sintomatiche e di guardare fino al proprio naso, ma di andare più a fondo).
B) L’importanza del terreno, cioè del corpo e di come il corpo vene usato.
C) L’irrilevanza dei sintomi, poiché tutte le malattie hanno la stessa matrice tossica.

BUONI PRINCIPI

L’igiene è basata su una riverenza assoluta verso il Creatore e verso la Natura, su un religioso rispetto per il corpo e l’anima, sulla buona coscienza, sul buon senso, sui buoni principi.
L’igiene è basata su leggi scientifiche, precise ed eterne, che nessun pirla umano potrà mai scalfire.
E’ basata su principi eterni e universali equiparabili a quelli del giorno e delle notte (rotazione terrestre intorno al suo asse) e delle stagioni (oscillazione terrestre sul proprio asse).

DIECI LEGGI FONDAMENTALI

l) La legge numero 1 della causa e dell’effetto, quella più ovvia e logica della scienza, per la quale non esistono fenomeni consequenziali idioti o idiopatici, come spesso preteso dalla medicina.

2) La legge numero 2 dell’equilibrio instabile e del riequilibrio (ovvero del gioco intossicazione-detossificazione).

3) La legge numero 3, chiamata legge del minimo e della sinergia.

4) La legge numero 4, chiamata legge del punto debole o della catena.

5) La legge numero 5, o della intrinseca saggezza del corpo che è auto-guarente e che non va mai contro se stesso (a condizione che gli siano date le possibilità di farlo).

6) La legge numero 6, o della capacità assimilativa (conta quello che assimili e non quello che metti dentro).

7) La legge numero 7, o della capacità enzimatico-metilica, per cui alla nascita ogni creatura possiede un suo specifico Bancomat pieno al 100 percento e da mantenersi integro mediante ricostituzione e versamenti, e che subisce invece prelevamenti abusivi in continuazione, arrivando a situazioni di pericoloso deficit (una perdita del 40% dei gruppi metilici dai livelli di nascita è associata al crollo degenerativo dell’organismo, alla smieli nazione dei nervi e al decadimento psico-fisico).

8) La legge numero 8, del cibo-carburante compatibile col disegno del motore gastrointestinale umano (l’uomo è un primate e quindi fruttariano, per niente intaccato dalla evoluzione e dalle eventuali trasgressioni carnee, visto che il suo sangue è sempre alcalino al 7.30-7.50 di pH, visto che è sempre bestemmiante a ogni pasto carneo come evidenziato da leucocitosi digestiva, con tamponi alcalini che richiamano osseina, da putrefazione e disbiosi intestinale, con diverticoliti e miasmi interni causanti una serie lunghissima e inequivocabile di reazioni avverse e di effetti collaterali.

9) La legge numero 9, relativa alla vitalità vibrazionale, per cui ogni cibo inferiore al livello di galleggiamento e di salute minima (6500 Angstrom), causa svilimento fisico e malattia (3000 Angstrom significano malattia cronica evidente o mascherata, 1800 Angstrom significano cancro terminale sulla scala Simoneton), trasformando il corpo umano in un buco nero che emana aura grigio-scura e assorbe energia anziché irradiarne (la frutta apporta 10000 Angstrom, le verdure crude 8000, le carni e gli integratori 3000 soltanto).

10) La legge numero 10, della trasformazione e non della sostituzione, per cui sangue non dà sangue, latte non dà latte, fegato non dà fegato, sperma non dà sperma, vitamina sintetica non dà vitamina naturale, ormone sintetico non dà ormone naturale, minerale inorganico non dà minerale organicato (se non attraverso la fotosintesi clorofilliana, e il servizio inevitabile di mamma pianta naturale).

L’ANELLO PIU’ DEBOLE E LA QUESTIONE DEL MINIMO

Posso avere in una catena 100 anelli indistruttibili di acciaio inox, ma se solo uno di essi è fatto di latta, la catena cede all’istante, non appena va sotto sforzo, proprio in quel punto critico.
Tutti pronti a ossessive e inutili prove del sangue, per sapere se c’è carenza del minerale-X o della vitamina-Y, ignorando che esiste la legge della sinergia e del minimo, per cui se per fare 1 grammo di materiale nutritivo utile servono 0,8 grammi di calcio, 0,2 grammi di ferro e 0,1 grammi di molibdeno, è il molibdeno a comandare, non il calcio ed il ferro, per cui puoi assumere un chilo di calcio e di ferro e diventeranno tutti veleni non assimilati nel corpo.

(Estratto dalla Conferenza di Roma, del 2/2/12, presso la sede AVA)..

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