Spesso il primo cambiamento da fare per avere una dieta più leggera e migliorare la nostra salute è togliere il latte dalla nostra alimentazione. È un passaggio molto importante e delicato, spesso risulta molto difficile.
Ho eliminato il latte e i formaggi dalla mia vita dieci anni fa, per un’asma importante. Per me è stato difficilissimo, ma dopo soli tre mesi ho avuto un miglioramento delle allergie e dell’asma, che mi ha motivato tantissimo a continuare, e nel tempo ho potuto constatare anche il miglioramento dei problemi cutanei (dermatiti e atopia) e della tendenza a ingrassare (svanita nel nulla ).
Può un alimento considerato così prezioso fare tutti questi danni alla nostra salute?
È un alimento prezioso, ma per il cucciolo. È l’alimento vitale per tutti i cuccioli di tutte le specie animali, ed è specie-specifico. È ciò che fa raddoppiare il peso del neonato in un mese, è quindi un alimento di una potenza unica.
Il cucciolo, quando non ne ha più bisogno, lo abbandona spontaneamente. Normalmente i nostri mammiferi domestici dopo 30 giorni iniziano a mangiare cibo solido, abbandonano il latte o, se non sono loro ad abbandonarlo, la madre li scaccia e non li fa più attaccare alle sue mammelle. In natura questo comportamento è bellissimo da osservare e, se abbiamo la fortuna di avere la nostra gatta o la nostra cagnolina in casa con i suoi cuccioli, possiamo vedere ce n’è sempre qualcuno che continua a stuzzicare la madre per attaccarsi al capezzolo, essendo per pigrizia ancora alla ricerca del latte, ma lei gli soffierà o ringhierà perché il latte non è più adatto a lui.
Il lattosio – lo zucchero presente solo nel latte – viene digerito dalla lattasi, e nel cucciolo svezzato non è più presente, non viene più digerito, pertanto si avranno manifestazioni gastrointestinali di questa incapacità di digestione. In natura le mamme lo sanno!
Nell’uomo succede la stessa cosa: la lattasi scompare intorno al secondo/terzo anno di vita e il bambino normalmente abbandona il latte, dice che non lo vuole più se noi genitori non insistiamo e – come dico sempre – non lo “inseguiamo” con la tazza di latte. Molti bambini lo abbandonano anche molto presto, intorno al sesto/settimo mese.
L’allattamento naturale viene protratto finché la mamma ha il suo preziosissimo latte e poi, normalmente, tutti passiamo ahimé al latte vaccino.
Noi, uomini in natura, siamo una doppia eccezione: siamo l’unico animale adulto a consumare latte per tutta la nostra vita e consumiamo il latte di un’altra specie animale.
Ci sono davvero motivazioni infinite per smettere di bere latte e mangiare formaggi, e riguardano anche la salute dei nostri animali.
Allevate come macchine, programmate per produrre latte in maniera abnorme, le mucche arrivano a “fine carriera” stremate da una catena alimentare che le priva di qualsiasi dignità. In natura producono latte per il proprio vitello e poco altro, ma in un allevamento intensivo siamo arrivati a far produrre loro 40 litri al giorno, contro i 10 senza tutte queste spinte; le loro mammelle gonfie di latte spesso impediscono loro il movimento e sono talmente pesanti da arrivare a terra. Abbiamo prodotto dei mostri che in natura non esistono.
Che dire, quindi, a questo proposito: il primo cambiamento per migliorare la nostra salute, il nostro modo di vedere il mondo e gli animali, parte dal latte.
Le bevande vegetali
E come sempre succede, togliere un alimento significa conoscerne moltissimi altri… Le bevande vegetali, infatti, sono ormai parte integrante del nostro quotidiano.
All’inizio esistevano solo quelle di soia e di riso, oltre al latte di mandorle che al sud viene preparato dal medioevo; oggi abbiamo bevande vegetali a partire da ogni tipo di cereale e di frutta secca. Latte di soia, riso, avena, mandorla, pistacchio, farro, quinoa, miglio, nocciola… c’e’ davvero l’imbarazzo della scelta e ce n’è per tutti i gusti. Possiamo divertirci a tavola e non annoiarci mai.
Le bevande possono essere dolcificate o no. Si possono utilizzare tutte in cucina, con varietà e fantasia.
Il latte di riso è molto adatto ai dolci, essendo dolce di per sé. Il latte di avena è morbido e vellutato grazie ai suoi grassi ed è utile quando si vuole sostituire il latte vaccino per esempio con i bambini.
Possono servirci per realizzare dolci, frappè, creme, smoothy, frullati… miscelati con frutta di stagione. Si prestano inoltre alla preparazione di vellutate, creme, besciamelle, maionesi vegetali, gelati, semifreddi e spume.
Per preparare un’ottima maionese utilizziamo il latte di soia senza zucchero: solo così monterà con la dose doppia di olio di riso, a cui si vanno ad aggiungere sale, succo di limone e zafferano (o curcuma), frullando tutto insieme con un minipimer a immersione.
Anche la besciamella riesce perfettamente con il latte di avena o di soia, con l’olio di oliva al posto del burro: per mezzo litro di latte utilizziamo tre cucchiai di farina e tre cucchiai di olio.
Alternative sane e leggere per la salute di tutti, umani e animali!
Mara di Noia
In video: Mara di Noia ci spiega la ricetta “riso integrale con carciofi” e il Dottor Roberto Calcaterra ci parla di allergie di stagione e dell’opportunità di togliere il latte vaccino.
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Della serie: il caso non esiste. Ho deciso proprio ieri mattina di passare definitivamente ad una dieta vegetariana, mentre ho smesso l’uso del latte e derivati ormai da una quindicina di giorni. Il tuo blog, con ricette vegane, arriva come la ciliegina sulla torta. Sarò una fan quotidiana. Grazie!
grazie Bruna! sono molto contenta!
come Mai in tutti i latti/bibite vegetali è presente l’olio? A cosa serve? E in che quantità?
Eventualmente posso farmi il latte di avena da sola? Come si fa?
ci sono molti video su youtube su come fare degli ottimi latti vegetali in casa, e non occorre nemmeno un “armamentario” specifico : hanno un sapore leggermente diverso ( quello di riso sa proprio di riso 🙂 ad esempio ) e non hanno olio aggiunto che serve per emulsionare meglio i grassi presenti naturalmente nel cereale o legume di provenienza!
ho letto con interesse l’articolo. Non sono ne vegani ne vegetariana ma comprendo molto bene che ci sono alcuni alimenti che possono essere veleno per ognuno di noi. Per me lo sono, per esempio, alcol, noci e cioccolata. Quello che non comprendo è il discorso sul fatto che sembra essere negativo se siamo l’unica specie che beve latte dopo lo svezzamento. Ogni specie animale è unico nel suo genere e non vedo nella diversità, sia fra le specie che dentro la specie, un problema. Per quanto mi riguarda poi io non ho alcun problema nell’assumere latte e non ho alcun beneficio se non lo faccio (e mi capita anche per lunghi periodi).
non solo beviamo latte in età adulta, ma soprattutto di un’altra specie animale.
le evidenze scientifiche che ciò non faccia bene alla nostra salute ormai ci sono.
poi, ognuno ha il suo stato di salute e fa le sue scelte di conseguenza, Franca.
si portano solamente a conoscenza delle evidenze, perché come dico sempre, sapere è meglio che non sapere.
sul latte ho scritto molte cose sul mio libro Tutto il resto è soia!