Diciamolo pure: quello del genitore è il ruolo più complicato che esista.
Dal punto di vista spirituale, ciascuno sceglie i propri genitori in base a un percorso derivante dalle esistenze precedenti. Per forza di cose, quindi, i genitori finiranno col crearci delle ferite emotive: li abbiamo scelti apposta!
Per cui non serve a niente insegnare a qualcuno come poter essere un buon genitore, perché è stato scelto “animicamente” proprio per quello che è!
Spetta al figlio, invece, imparare a darsi da solo quell’Amore di cui ha bisogno per non dipendere affettivamente da nessuno… e lo può imparare solo se nessuno gliel’ha mai insegnato prima, altrimenti finirebbe col dipendere da chi gliel’ha trasmesso, genitori o «maestri» che siano.
Dal momento che scoprirà cosa vuol dire amarsi incondizionatamente, la persona riuscirà sia a perdonare i genitori i quali si sentiranno sollevati dai propri sensi di colpa, sia a decidere se mettere al mondo un figlio, amandolo incondizionatamente per ciò che è… oppure sceglierà di godersi la propria felicità!
Se si parte dal perdono, si può arrivare all’Amore Incondizionato e quindi alla libertà e alla felicità. Se invece si parte dal rancore, dalla paura, dal senso di colpa o dall’autocritica, ci si va solo a imprigionare in un’esistenza basata sulle responsabilità, sui doveri, sui sacrifici e quindi sull’infelicità.
Solo diventando gli unici, veri e grandi maestri d’Amore di noi stessi, saremo di esempio per tutti quelli che ci stanno accanto, senza che questo diventi però il nostro obiettivo… in quanto saremo troppo impegnati a renderci sempre più felici, sapendo che ognuno potrà fare lo stesso quando deciderà di permetterselo!
La chiave di tutto, quindi, è nella libertà di assecondare in ogni istante la nostra vera essenza (ritornare bambini), perché non esistono errori ma esperienze. Meno avremo paura di fallire o di essere giudicati, più ci permetteremo di avere successo.
Infatti la vera differenza tra un adulto e un bambino è che quest’ultimo riesce ancora a buttarsi con entusiasmo sulle cose prima del suo pensiero!
Il bambino non si preoccupa assolutamente di come verrà giudicato o di quello che accadrà facendo una determinata azione, è solo l’adulto che, arrabbiandosi con lui per l’eventuale risultato negativo, gli trasferirà col passare del tempo la sua stessa dinamica limitante e autopunitiva.
Spesso quella che crediamo essere una dimostrazione di maturità e responsabilità, non è altro che un modo per limitare noi stessi, criticarci, causarci stress da prestazione e per vivere costantemente tra rimorsi e rimpianti per tutto quello che abbiamo fatto o non abbiamo fatto nella vita!
http://youtu.be/2_YYythgYnA..
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