Questa puntata potrei definirla avveniristica… non tanto perché mostra uno scenario lontanissimo nel tempo, ma perché, a differenza di tutte le puntate precedenti, non descrive quello presente. Stavolta, infatti, voglio rendervi partecipi di quella che potrei definire una visione di una realtà evoluta al di là dei conflitti, dei limiti e di tutte le dinamiche autosabotanti e autodistruttive che caratterizzano l’attuale realtà.
Prima però vi pongo una domanda la cui risposta vi sorprenderà, nonostante sarete voi stessi a darla: provate a immaginare un essere altamente evoluto… che può essere umano oppure divino o anche alieno, l’importante che rappresenti per voi una “creatura” in grado di utilizzare consapevolmente il pieno potenziale della propria mente; ora, pensando a quest’essere superiore, ditemi se lo immaginate a letto ammalato, oppure stressato sul lavoro, o ansioso, depresso, in preda a qualche crisi d’astinenza… o tormentato dall’amore? Anche se è difficile ammetterlo, in tutti questi casi la risposta è no. Infatti, sia che se ne reputi possibile l’esistenza, o che si creda sia solo una fantasia, viene comunque spontaneo immaginarlo – in quanto essere evoluto – al di là di certe “condizioni” che al momento definiamo “umane” soltanto perché siamo abituati a conviverci da sempre e, quindi, le consideriamo normali… come “normali” sono anche le guerre, le malattie e tutto ciò che limita “da sempre” la felicità e la libertà terrene!
Nella mia visione invece c’è un essere umano che, trascesa ogni dinamica psicoemotiva, ha elevato la propria consapevolezza, creando una realtà senza più conflitti (interiori ed esteriori) in cui essere finalmente libero di sviluppare il proprio potenziale… che, a differenza di adesso, non si riferisca alla propria immagine o alla cultura personale per ottenere considerazione, approvazione e gratificazione, né alla forza o all’astuzia per ottenere potere, sottomissione e controllo, ma neanche alla tenacia o all’eroismo per ottenere successo, riconoscimenti e gloria… semplicemente interagisce con l’Universo in modo fluido e sincronico attraverso la propria energia psichica non più condizionata da paure, dubbi, sensi di colpa, autocritica, odio, rancore, rimpianto, frustrazione, rassegnazione e tutto ciò che caratterizza l’attuale frequenza vibratoria umana.
Naturalmente la chiave di tutto è l’Amore… che però non ha niente a che vedere col trovare l‘anima gemella, salvare le vittime, combattere il male e altre banalità frutto di una consapevolezza deviata dai soliti aspetti emotivi, ma con la connessione-unione-accettazione incondizionata di “Tutto ciò che È”, per essere in pace ed entrare in uno stato di grazia assoluto in cui manifestare solo a favore e non più contro qualcosa/qualcuno/se stessi… andando perciò oltre la legge karmica della causa/effetto e uscendo così dalla spirale bene/male nonché vittima/carnefice, con tutto quello che ne consegue in termini di conflitti interiori ed esteriori di cui l’attuale realtà ne è un perfetto esempio.
In questo modo l’esistenza non è più incentrata sull’inutile, spasmodica ricerca di qualcosa al fuori di sé (amore, potere, ricchezza, salute, protezione, felicità, libertà, salvezza) ma è dedicata alla scoperta del proprio potenziale per accrescere facoltà innate quali l’autoguarigione, la rigenerazione cellulare, la telepatia, la psicocinesi e tutto ciò di cui oggi l’essere umano si serve raramente e quasi sempre in modo inconsapevole o autopunitivo, perché troppo immerso nell’assurda, deprimente convinzione di doversi “guadagnare da vivere”, odierna evoluzione del concetto di sopravvivenza.
La vita può essere caratterizzata da un susseguirsi di miracoli e magie quando si raggiunge un profondo stato di pace e armonia, a differenza dell’attuale esistenza in cui paura e lotta creano solo malattie e morte. La stessa morte può giungere in modo diverso, non più a causa di malattie, incidenti o vari atti di soppressione volontaria (di cui l’ingegno umano può vantare un vasto repertorio*), ma dopo una sempre più longeva vecchiaia grazie alla quale concludere serenamente il proprio percorso di consapevolezza. In questo contesto non c’è neanche più bisogno di aiutare, curare e salvare nessuno perché ognuno è in grado di provvedere a se stesso senza dover nuocere agli altri e, quindi, ciò che unisce le persone non è più la dipendenza, l’opportunismo o la paura della solitudine, ma il piacere, il divertimento e la condivisione delle scoperte personali per accrescere la conoscenza generale.
Questo salto evolutivo si completerà con la perdita degli aspetti legati alla riproduzione, ultimo retaggio primitivo/animale, a favore dell’autogenesi, permettendo così a tutte le coscienze altamente evolute di manifestarsi già in grado di comprendere e ricordare ciò che hanno interrotto nell’incarnazione precedente, per potenziarlo ulteriormente. La loro rinascita, infatti, non essendo legata a una “spirale compensativa”, non necessiterà più di un ambiente familiare iniziatico per il proprio percorso karmico, a cui vincolare i primi anni di vita, che quasi sempre ha finito col condizionare l’intera esistenza a causa della mancanza di consapevolezza.
Ma per fare in modo che tutto questo possa accadere, è importante sfruttare questa incarnazione per finalmente porre le basi per un’esistenza libera e felice, grazie alla quale iniziare a esplorare ed esprimere tutto il reale potenziale umano, che rappresenterà un ottimo viatico per qualcosa di ancor più straordinario!
Lorenzo Capuano
NOTE
(*) Non è un caso che in tutta la storia del genere umano si trovino infiniti esempi di come si possa uccidere e morire per una fede, una convinzione, un ideale o un amore, e nessuno su come si possa vivere totalmente liberi e pienamente consapevoli di sé… evidentemente odio, vendetta, violenza e autolesionismo sono più nobili di pace interiore, amor proprio e autoconoscenza. Quindi, definire l’uomo un essere evoluto perché ha in mano uno smartphone di “ultima generazione” o perché riesce a trovare cure e rimedi a malattie e problemi che egli stesso genera, è del tutto coerente con l’attuale grado di consapevolezza generale.
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