Cari ricercatori,
eccoci finalmente nel cuore della nostra ricerca: cominceremo a analizzare i disagi che ci possono indicare un disequilibrio energetico. Cominciamo dalla paura.
La vita è dinamismo, è movimento. E, soprattutto è cambiamento. L’ostacolo più grosso che si frappone tra noi e questo divenire è la paura. La paura che congela ogni anelito, annichilisce e paralizza. Senza un motivo apparente, a volte ci fermiamo perchè una forza sembra congiurare contro di noi, subdola.
Non sto parlando di quella paura sana, quella che ci fa fare un balzo indietro quando un’auto sta per investirci, la reazione di adattamento fisiologico a una minaccia vera che allerta ogni fibra del nostro essere e ci permette di sopravvivere.
Mi riferisco a quel sentimento che è l’antitesi della vita, infido, strisciante, quella trepidazione senza un perché, l’ansia priva di una ragione apparente che ci prende e ci strangola in ogni momento della giornata.
Poiché siamo stati ampiamente sottoposti al condizionamento culturale che ci ha insegnato che non bisogna avere paura, a volte ci è perfino difficile riconoscerla. Nella nostra società non solo è disdicevole provare paura: soprattutto, non bisogna esternarla mai. Quindi, se proprio non possiamo fare a meno di sentirla, dobbiamo nasconderla a ogni costo!
Impariamo dunque a mascherarla con il controllo, facendo finta che non esista: e a muro si aggiunge muro. A furia di negarla, diventiamo talmente abili da convincerci che non la proviamo neppure.
La paura nasce sempre da una tensione al Primo Chakra.
continua..
Lascia un commento con Facebook