Cari ricercatori,
siamo arrivati a analizzare il disagio generato da una tensione al Terzo Chakra: l’iper-controllo.
Ci hanno insegnato che il controllo è qualcosa di socialmente auspicabile, buono, giusto, utile. Nel nostro mondo controllare significa dominare, dirigere, guidare.Quante volte abbiamo detto: “Voglio riprendere il controllo della mia vita” , oppure: “Ho tutto sotto controllo”intendendo, ovviamente, qualcosa di positivo.
E, in effetti, un certo tipo di controllo, quello che per esempio ci permette di andare a velocità molto sostenuta in autostrada, è sicuramente utile, soprattutto a non schiantarci.
Perché, invece di essere una nostra atout , un punto di forza, diventa una specie di corazza che ci impedisce di vivere?
Quando controllare diventa un modo di vivere, una maschera costante che usiamo per nascondere altri disagi, come la paura, la disistima o la sensazione di non essere abbastanza amati?
Come sempre, il passaggio non è così netto, all’inizio ci sembra che il controllo ci dia una specie di garanzia contro le avversità.
Ma richiede uno sforzo notevole: dobbiamo stare attenti a tutto, ogni piccolo dettaglio deve andare come abbiamo previsto; quindi, prima cerchiamo di esercitare il controllo su noi stessi, sulle nostre pulsioni e sentimenti, affinché non trapeli la nostra debolezza.
Il passo successivo è tentare di dominare gli altri e, infine, la vita. E poiché non ci riusciamo mai, ci maceriamo inutilmente nella rabbia e nell’auto-critica. Questa condizione ci procura ancora più tensione al Plesso Solare, che si traduce in un’ulteriore necessità di dominare l’espressione della nostra interiorità e il mondo fuori di noi.
continua..
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