Cari ricercatori,
perché decidiamo di non essere amati?
Le cause che determinano una decisione di questo tipo spesso ha radici remote, nell’infanzia. Poiché i genitori rappresentano la nostra prima fonte di rapporti affettivi e, quindi, la nostra prima sorgente d’amore, è possibile che le nostre percezioni in merito a qualche loro comportamento ci inducano a credere di non meritare l’amore.
E’ bene ricordare che non è tanto importante l’entità dell’evento che abbiamo vissuto ma, piuttosto, la percezione che noi abbiamo scelto di avere. Nel caso in cui, per esempio, la nostra mamma si fosse dovuta allontanare per un lungo periodo per assistere un parente malato, avremmo potuto decidere che ci aveva abbandonato perché non ci amava abbastanza .
Oppure basta per esempio che nostro padre abbia un modo di dimostrarci l’amore che non corrisponde alle nostre necessità per decidere che non ci ama: per esempio che sia molto rigido e ipercritico, mentre noi abbiamo un carattere libero e creativo.
A volte, in seguito a eventi come un lutto, un abbandono o una malattia di uno dei nostri genitori, decidiamo che, se fossimo stati migliori, la persona che ci era cara non sarebbe morta, o non ci avrebbe abbandonato.
Analogo meccanismo può instaurarsi quando i genitori si separano: pensiamo di aver commesso un’ignota, gravissima colpa e quindi, è giusto che non ci amino.
Quindi, decidiamo di essere sbagliati e di non meritare amore; questa scelta remota può trascinarsi nella vita da adulti: manifesteremo le stigmate di questo giudizio fino a quando non riusciremo a riequilibrarci di nuovo a livello del cuore.
continua..
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