Cari ricercatori,
quante volte abbiamo rinunciato, per delle motivazioni che ci sembravano più che ragionevoli, a dire la nostra verità? Magari l’abbiamo fatto per non ferire la sensibilità o la suscettibilità di qualcuno, o per non mettere in dubbio l’autorità di chi amavamo o, semplicemente, perchè è più facile essere nel branco per essere accettati e amati.
O magari abbiamo pensato che quello che avevamo da dire non fosse poi così importante e che nessuno avrebbe ascoltato la nostra voce perchè altre voci, più altisonanti e importanti della nostra, avevano già parlato.
Non sempre ci siamo resi conto che, così facendo, perdevamo un pezzetto della nostra anima integra, rinunciando a quello che di più vero c’è in noi: la nostra essenza. E il senso di frustrazione cresceva in modo proporzionale alle parole non dette.
Questa incapacità di esprimere la nostra verità è tipica espressione di una tensione al Quinto Chakra.
Abbiamo il diritto di esprimere la nostra verità, quello che pensiamo, così come abbiamo il diritto di respirare. E’ una manifestazione vitale di quello che siamo. Non significa prevaricare o offendere, aggredire o ingiuriare, ma dire, dire semplicemente il nostro punto di vista, anche se sappiamo essere diverso da quello di tutti gli altri, anche se non è condiviso.
L’esprimere è correlato indissolubilmente al ricevere, altro aspetto del Quinto Chakra: “Chiedi e ti sarà dato”. Tuttavia, riguardo al ricevere, abbiamo spesso convinzioni che non ci fanno ottenere quanto ci siamo proposti. Viviamo così in un mondo molto triste e povero, non accorgendoci di tutta l’abbondanza che è li per noi.
continua
http://youtu.be/G8Bc3umrGlI..
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