Cari ricercatori,
La nostra personalità, che è ciò che abbiamo imparato, a volte dimentica di ascoltare la comunicazione con quella parte più profonda, lo spirito, finendo per convincersi di essere tutto ciò che conta. E allora la mente che, di fatto, rappresenta solo un settimo di quello che siamo, la fa da padrone e ci porta a dimenticare la nostra meraviglia, affossandoci con le sue paure, i suoi limiti e impedendoci di volare.
Non ascoltiamo più la nostra intuizione, quella voce interiore che ci permette di essere in comunicazione con quello che veramente siamo. Così ci scordiamo che siamodi più e imbrigliamo le nostre ali nella rete di ciò che abbiamo imparato.
Questo atteggiamento teso a livello del Sesto Chakra si può manifestare, in pratica, in diversi modi.
Potremmo, per esempio, considerarci solo un corpo fisico, distogliendo l’attenzione da ciò che realmente siamo, riducendo il miracolo al mero involucro che lo contiene. Ci considereremo solo un ammasso di muscoli, ossa, tendini e viscere soggetti alle leggi fisiche, senza vedere la capacità, che è insita in noi, di creare il nostro corpo a immagine di quello che siamo interiormente.
Un altro motivo che fa ergere muri a livello del Sesto Chakra potrebbe essere il fatto di non riuscire a comprendere che ciò che facciamo non è quello che siamo, cioè il ruolo che svolgiamo nella vita non esaurisce la nostra essenza. Ci sono persone che, una volta abbandonato il ruolo sociale e lavorativo che ricoprivano, diventano delle specie di amebe psichiche, senza slanci e senza passione.
continua..
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