Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

20. L’EGOISMO EVOLUTIVO

19/05/17

Il termine egoismo ha per tutti noi un’accezione negativa. Egoismo solitamente viene interpretato come un rivolgere l’attenzione verso se stessi a discapito degli altri ed è appunto in contrapposizione con il concetto di altruismo.

Vorrei proporvi di pensare a questo termine semplicemente dandogli il significato  di “amare se stessi”. Sicuramente, se questa operazione viene fatta a discapito degli altri, perseguendo solo il proprio soddisfacimento, è difficile poter trovare qualcosa di positivo in tutto ciò.

Il Cristianesimo insegna:  “Ama il prossimo tuo come te stesso”. L’interpretazione letterale di questa frase è che:  io e gli altri siamo sullo stesso piano, nessuno è in vantaggio, nessuno deve avere una quota maggiore.

Il termine “prossimo” e “te stesso” hanno lo stesso valore. Perché allora riteniamo che il nostro dovere sia solo quello di amare gli altri? Mettiamo tutte le nostre energie nell’amore all’esterno di noi con l’obiettivo, però, di avere in ritorno per questo sforzo tutto l’amore che noi stessi necessitiamo. Vogliamo che siano gli altri a fare ciò che noi per primi non facciamo, ovvero amare noi stessi.

È un circolo vizioso che non si riesce a spezzare. Tesi verso gli altri, cerchiamo tutti i modi per farci amare. Gettiamo sul nostro prossimo questo gravoso compito e, se questo non accade, ci sentiamo traditi, frustrati, infelici e depressi. Ma perché qualcuno dovrebbe farsi carico di un compito che noi per primi ci rifiutiamo di svolgere?

Purtroppo il più delle volte la percezione del nostro valore è legata all’amore che gli altri hanno per noi, senza renderci conto che gli altri ci amano e ci considerano nella misura in cui noi lo facciamo con noi stessi. Il prossimo è il nostro specchio interiore distorto.

La  persona che ama se stessa è colei che segue i propri talenti e la propria vocazione e persegue un benessere ampio fatto di armonia. Ma non è così facile perseguire il proprio benessere. Molte persone non sanno esattamente cosa vorrebbero per essere felici, o legano la propria felicità alle azioni degli altri; infatti dicono “se lui mi amasse” o “ se lei tornasse da me”…

Solo noi possiamo essere gli artefici della nostra felicità; prima di ogni altra cosa dobbiamo partire da noi stessi, non farci influenzare dagli altri.

Tuttavia, quando si parla di “amarsi”, il più delle volte confondiamo l’indulgenza verso le nostre debolezze per amore verso noi stessi. Mangiare o bere a sproposito, fumare, avere uno stile di vita stressante sono modi per penalizzare noi stessi. Dovremmo imparare a dire molti no a noi stessi e agli altri.

Da un punto di vista spirituale il puro egoismo è un nodo da sciogliere perché impedisce di  evolvere. Quando pensiamo alla nostra vita e ciò che vediamo è ristretto al nostro benessere e all’ottenimento di ciò che vogliamo, non siamo ancora in una sfera puramente egoistica; lo diventa quando perseguire il nostro obiettivo esclude la nostra spiritualità. Il puro egoismo è essere centrati su se stessi come recipiente di desideri da esaudire: un corpo a cui dare tutto ciò che vuole e una mente a cui far provare ogni emozione, ma uno spirito dimenticato. Qui siamo nel campo del puro ego dove il Sé è taciuto e le sue esigenze non ascoltate.

20-maffina-bigL’egoismo evolutivo è invece ascoltare la voce della propria coscienza, del proprio profondo. È seguire il nostro impulso interiore e lasciare che nel percorso della nostra vita non intervenga nessuno eccetto che noi stessi.

Essere egoisti in senso positivo vuol dire non tradire noi stessi e camminare spediti verso la Luce che ci indica il percorso da seguire. L’impegno che ci assumiamo verso gli altri dovrebbe essere un’azione che già in sé ci ricompensa, dovremmo sentire il nostro cuore che canta mentre la facciamo.

Se invece occuparci degli altri ci stanca, ci fa sentire energeticamente impoveriti e vittime, allora dovremmo riflettere su cosa stiamo mettendo in campo. Abbiamo  bisogno di amore e di energia, e non ce li stiamo dando; invece tentiamo attraverso il compiacere gli altri di avere amore e consenso, e siccome il più delle volte non ci viene dato nulla pensiamo di essere delle vittime, prive di quel riconoscimento che ci è dovuto. Siamo invece  solo vittime di noi stessi, dunque fermiamoci e cominciamo a occuparci di noi, diamoci tutto l’amore di cui necessitiamo e dopo, solo dopo, saremo pronti a guardarci intorno per occuparci del nostro prossimo.

Come riuscirci

Imparare ad amare se stessi per molti è un compito arduo.

Le affermazioni ci possono aiutare, facendole sempre con la tecnica ASI: davanti allo specchio, guardandosi negli occhi e a voce alta, ripetere l’affermazione scelta per 30 volte di seguito, per 21 giorni di seguito (se si salta un giorno si inizia di nuovo).

Vi propongo due affermazioni, scegliete quella che vi dà più disagio nel dirla:

Io amo me stesso/a e seguo la mia voce interiore

Io sono degno/a d’amore e amo me stesso/a

Per le  persone che hanno schemi fissi interiori di non accettazione di sé, dire queste frasi diventa come scalare una montagna.

I Fiori di Bach  che possono aiutare in questo ambito sono Centaury, indicato per tutte le persone che si fanno vittimizzare dagli altri e non sanno dire di no. Questo rimedio dà la percezione dei propri bisogni e la forza per soddisfarli.

Il fiore himalayano Ecstasy aiuta a equilibrare e attivare il quarto Chakra, il chakra del cuore; ci dà la possibilità di portare armonia nelle nostre relazioni e di comprendere che l’amore verso noi stessi è un diritto.

Prendeteli puri direttamente sulla lingua, due gocce al giorno per ciascuno. Non assumete questi rimedi assieme ma in momenti diversi della giornata.

Jose Maffina

CD-Maffina-Abbondanza     CD-Ferite-Emotive-Maffina

Credits Img

 ..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lascia un commento con Facebook