Molti di noi ritengono che vivere nella sicurezza sia una garanzia di benessere, mentre l’incertezza sia solo fonte di stress. Ma se noi le analizziamo da vicino possiamo constatare che la sicurezza è uno stato statico dove ci si acquieta; giunti alla meta desiderata, ci sentiamo protetti, ma a questo punto l’energia cala precipitosamente, le nostre attività sono sospese e ci fermiamo. Radicalizziamo i nostri pensieri e rimaniamo stabili nella nostra posizione affettiva, lavorativa, mentale e spirituale.
Consideriamo ora l’incertezza: essa è invece uno stato dinamico, dove la spinta al movimento è continua. Necessitiamo di tutte le nostre capacità ed energie e, all’interno di questo processo, siamo creativi e produttivi. La vita è in evoluzione, i pensieri sono fluidi. Diamo il meglio di noi stessi e siamo aperti al cambiamento.
Questo meccanismo si nota molto bene all’interno di una relazione di coppia. All’inizio quando il rapporto è in divenire siamo attenti, troviamo energie e spunti per rinnovare la nostra relazione e conquistare l’altro. Mentre quando cominciamo ad acquisire sicurezza del nostro partner, l’attenzione si abbassa, cominciamo a dare per scontate molte situazioni, non “lavoriamo” più sul rapporto, magari una delle conseguenze è che trascuriamo il nostro aspetto fisico, o le nostre amicizie o altri interessi. Insomma ci fossilizziamo, entriamo in una spirale di routine che si basa sui nostri spazi sicuri. Il rapporto a due, a questo punto, tende a diventare asfittico e deludente. Accogliere l’incertezza come uno stato positivo, ci mette invece in condizione di elaborare sempre il nuovo e di apprezzare qualsiasi cambiamento avvenga nella nostra vita.
Accogliere il cambiamento significa sempre lasciare andare il certo per l’incerto, fare un salto nell’ignoto. Osare. Perché è solo lì, in quello spazio sconosciuto, che noi possiamo veramente elaborare il meglio, mettere di nuovo in gioco la nostra vita, crescere nella creatività.
L’incertezza è un bene che se compreso nel suo valore può darci moltissimo nel nostro cammino evolutivo, poiché saremo sempre pronti ad accogliere quello che il flusso vitale porta verso di noi; mentre, nella ricerca della sicurezza, corriamo il rischio di perdere le occasioni che si presentano. Timorosi del nuovo, decliniamo delle opportunità che potrebbero cambiare la nostra vita arricchendola e aiutandoci a mettere a frutto i nostri talenti.
Quando parliamo di sicurezza, molti pensano a qualcosa fuori di noi a cui aggrapparsi, qualcosa che ci sostenga e non ci faccia barcollare… un punto di riferimento fuori di noi, che ci dia la sensazione che saremo protetti, e solo così potremo essere in grado di affrontare la vita. Tuttavia tutto ciò che è fuori di noi è effimero; l’unico vero punto di stabilità lo possiamo trovare solo dentro di noi.
La centralità interiore non è un palo fisso che abbiamo piantato, ma è un’energia flessibile che se colpita trova di nuovo la sua stabilità, elaborando e arricchendosi per ogni evento della nostra vita. L’immagine della stabilità interiore non è quindi una roccia monolite che se colpita duramente può frantumarsi, ma è un nerbo flessuoso che resiste a ogni colpo, mantiene la sua energia e la sua stabilità fluendo instancabilmente. Dove l’energia non fluisce c’è stagnazione, e dove c’è stagnazione non può esserci evoluzione. Lasciar fluire vuol dire mettere in movimento la vita, meglio continuare a essere fiume che correre il rischio di diventare un acquitrino.
Come fare
La difficoltà ad affrontare il cambiamento è sempre legata all’incapacità di lasciare andare ciò che abbiamo e riteniamo fonte della nostra sicurezza. Vi vorrei suggerire a tal proposito una tecnica efficace come lo “Space Clearing“, il cui significato è “pulire lo spazio”.
Mettendo ordine nella nostra casa e liberandoci di tutte le cose inutili che stagnano nei nostri armadi e nei nostri cassetti, noi liberiamo l’energia.
Si parte da un locale per volta e da un mobile per volta. Quando ci confrontiamo con un oggetto, sia esso un capo di abbigliamento, un libro, un soprammobile, un elettrodomestico o altro, poniamoci queste domande: questo oggetto mi dà ancora emozione? Mi serve? Lo utilizzo?
Ricordiamoci le seguenti regole per capire che decisione prendere. Possiamo eliminare:
- un capo di abbigliamento che non utilizziamo da almeno un anno
- un libro che non rileggiamo più o che, dopo averlo comprato da almeno sei mesi, non abbiamo ancora letto
- un elettrodomestico che non utilizziamo più da almeno un anno
- un soprammobile o altro che staziona nel ripostiglio da almeno un anno
Bisogna avere rispetto delle cose ma non dobbiamo radicarci negli oggetti. Quando cominciamo ad applicare lo Space Clearing vedremo che influenzerà anche i nostri pensieri, ci sentiremo molto più energetici e fluidi e acquisiremo una visione del mondo meno statica.
Ci possono aiutare anche i Fiori di Bach, perché per riuscire a lasciare andare gli oggetti che ci appartengono dobbiamo lasciare andare anche l’attaccamento ai ricordi. In questo caso il fiore che ci aiuta è Honeysuckle: fluidifica i nostri pensieri e ci stacca dal passato e dai suoi legami energetici che ci incatenano. L’altro fiore da prendere in abbinamento con questo è Walnut. Qualsiasi cambiamento si presenta nella nostra vita, questo fiore ci mette in grado di affrontarlo e di fare il salto verso l’ignoto con consapevolezza e grande accoglienza. Li consiglio puri, da assumere una goccia ciascuno direttamente sulla lingua, meglio uno al mattino e uno alla sera.
Jose Maffina
..
Lascia un commento con Facebook