Le ferite emotive sono dentro di noi. Il più delle volte non ce ne accorgiamo, non ne abbiamo la consapevolezza, non le riusciamo a individuare. Ce le abbiamo dentro: dolori profondi che passo dopo passo hanno condizionato e che probabilmente stanno ancora condizionando la nostra vita.
Quando ci siano state inflitte, come sia successo, non è rilevato dalla nostra memoria cosciente, eppure ecco che parliamo, agiamo seguendo schemi che sono come solchi profondi dentro di noi, gli unici tracciati che riusciamo a percorrere. Siamo legati a queste zavorre che, pur essendo fonte di affanno, non riusciamo ad abbandonare. Per paradosso sono in qualche modo diventate i nostri punti fermi, il nostro conosciuto.
Restiamo aggrappati a ciò che ci fa male anche perché le ferite giacciono sotto ai cerotti e ai camuffamenti che abbiamo creato per non vederle. Così per incontrarle dobbiamo scendere dentro noi stessi, in un viaggio dove la ragione non può accompagnarci; dobbiamo utilizzare veicoli leggeri e potenti che possano raggiungere la profondità della nostra anima ferita e siano in grado di operare a un livello sottile.
Le visualizzazioni creative sono proprio questo strumento e sono molto potenti: nel loro linguaggio simbolico raggiungono ciò che è sepolto dentro di noi e lo fanno riaffiorare in un modo che si possa affrontarlo senza paura.
Usando le meditazioni guidate compiamo azioni su un piano energetico ma che, a livello cellulare, sortiscono la stesse reazioni come se fossero state agite nella realtà. L’effetto che produce la visualizzazione attraverso il nostro profondo è sorprendente: scopriamo ciò che razionalmente ci era sempre sfuggito, riusciamo a curare ciò che nessun nostro buon proposito mentale ci aveva permesso di ottenere.
Tuttavia ci sono alcune cose che dobbiamo evitare nell’uso delle visualizzazioni affinché possano essere efficaci: agire il controllo, avere paura, entrare nel giudizio. L’abbandono è una condizione essenziale. Quando ci abbandoniamo permettiamo a tutte le nostre risorse interiori di agire in sinergia con la visualizzazione, ciò che vediamo, ciò che sperimentiamo non può essere razionalizzato, condizionato e manipolato. Dobbiamo permettere al nostro profondo di liberarsi affinché la nostra energia interiore ci parli e lavori alla nostra guarigione.
Questo è lo scopo del mio libro + CD “Ferite Emotive – Come guarirle con le visualizzazioni creative” (maggiori info a questo link), strutturato in nove meditazione sinergiche come un vero e proprio percorso da sperimentare tutto in una volta; solo successivamente si potranno ripetere le meditazioni di cui si sentirà maggiormente il bisogno, sperimentandole singolarmente.
Nel libro inoltre ci sono le spiegazioni di tutti i significati relativi alle immagini che possono apparire durante le visualizzazioni guidate e questo darà modo a ciascuno di svelare le proprie ferite e iniziare il processo di guarigione.
Questo CD dà l’opportunità di liberarci, di lasciare andare, di trasformare un’energia tossica e stagnante in una spinta positiva e stimolante. Il percorso sarà liberatorio e l’impegno che ci metteremo verrà ricompensato.
Come fare
Le ferite emotive si possono guarire solo con strumenti adatti; l’importante è mettersi in viaggio partendo dalla certezza che possiamo lasciarle andare senza perdere nulla, perché solo se svuotiamo liberandoci da energie negative possiamo riempire il nostro spazio interiore con positività. Dobbiamo sforzarci di capire a livello razionale che ciascuno di noi ha ferite emotive condizionanti e guarirle potrà solo rendere chiara la nostra visione, leggero il nostro passo e felice il nostro cuore.
Jose Maffina
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