Come viviamo il nostro presente fa la differenza nella nostra vita. Nel momento in cui la stiamo vivendo chiediamoci dove siamo, dove siamo con la mente; siamo nell’azione che stiamo compiendo e ci chiediamo che effetto avrà per la nostra esistenza?
L’essere responsabili delle nostre azioni ci permette di comprendere che, nel posto in cui ci troviamo, ci hanno condotti i passi che abbiamo fatto nel nostro ieri, e ciò che facciamo oggi influenzerà e creerà il nostro futuro. Il momento presente porta con sé la magia del nostro potere: possiamo agire e cambiare il nostro domani. Vivere nel qui e ora ci dà tutta la forza di cui possiamo disporre, amplifica il momento che diventa di colpo uno spazio infinito.
Portando la consapevolezza nell’azione, riusciamo a vedere ogni contorno del nostro presente. Prendiamo il modo in cui mangiamo: molti di noi lo fanno in maniera automatica e il più delle volte mentre compiono un’altra azione, come guardare la televisione o leggere il giornale o un libro. Chiediamoci in quale delle due azioni noi stiamo portando l’attenzione. Essere nel qui e ora mentre mangiamo vuol dire focalizzarci solo su questo unico atto: siamo in grado di notare l’aspetto del cibo, il suo colore, il suo profumo e il suo sapore.
Quella che ho descritto è in linea di massima una situazione piacevole per tutti noi, ma ha senso ampliare la nostra attenzione su un atto che troviamo banale e non certo piacevole come per esempio lavare i piatti? La risposta è sì, ogni azione compiuta con consapevolezza diventa piacevole e utile. Proviamo quindi a lavare i piatti restando lì nell’azione, senza pensare ad altro, proviamo a percepire come l’energia ci rimanda un senso di pienezza e rilassamento. Restare nel momento presente dà valore a ogni cosa che facciamo, la riempie e la trasforma.
“Questo istante è l’unico momento che c’è“. Questa frase fa parte di una delle lezioni che compongono il percorso evolutivo indicato nel libro Un corso in miracoli, che di lezioni ne dà ben 365, una per ogni giorno dell’anno. Apprendere il significato che è legato a questa frase è importante; vivere nel presente esclude qualsiasi altra declinazione del tempo, non c’è passato e non c’è futuro. Ogni cosa avviene ora, la salvezza e il cambiamento possono accadere solo qui in questo istante con l’azione che stiamo compiendo.
Ma quanto può pesare il passato nel nostro presente? Per molte persone veramente tanto. Rimpiangere il passato ci fa perdere tutte le opportunità che il presente ci può offrire. Non trasciniamocelo dietro come un pacco ingombrante, perché diventerebbe solo una zavorra. Qualsiasi sia la situazione che abbiamo avuto nel passato, stiamo agendo in modo che il nostro presente ci sfugge: con la testa girata indietro, lo stiamo perdendo.
Abbiamo preso in considerazione il passato, ma quanto il futuro destabilizza il nostro presente? A volte tantissimo. Vivere proiettati in avanti è una caratteristica di chi lavora, di chi fa progetti. La programmazione è alla base della loro vita, ma non è certo questo tipo di proiezione che può nuocerci. Ciò che frantuma il nostro presente sono le ansie per il futuro. Nel Vangelo Gesù dice “Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena”. Non è una visione ottimistica, ma ci ricorda che pensare all’oggi è più che sufficiente. Infatti, la focalizzazione sul presente ci aiuta a non commettere errori, non solo, ma quando noi mettiamo emozione nel nostro agire noi viviamo pienamente. L’ansia legata al domani è quasi sempre frutto di un’incapacità di affidarsi.
Se siamo responsabili della nostra vita, l’azione presente è quella che sta mettendo le radici per il nostro futuro; più ne siamo consci e più le nostre scelte saranno consapevoli e piene di attenzione. Il futuro, come lo vorremmo, nasce da questo, da ogni piccola azione giusta fatta nel nostro quotidiano. Se ogni giorno seminiamo luce non potremo che raccogliere luce, gioia e armonia.
Come riuscirci
Il futuro non ci deve togliere il presente. Per cui abbandoniamo ogni ansia, ogni agitazione, non continuiamo a chiederci cosa sarà domani, lavoriamo sul nostro presente. Un presente felice ogni giorno è una vita felice. Se sapessimo di avere un solo ultimo giorno di vita, vivremmo quel giorno assaporando ora per ora, minuto per minuto, secondo per secondo. La certezza di non avere il domani arricchirebbe la qualità del nostro presente. È questo il segreto? Forse sì. Restare nel presente annulla passato e futuro, siamo qui, siamo qui e ora, il resto non conta.
E se questo processo all’inizio ci risulta difficile, ricordiamoci di portare sempre l’attenzione al respiro, magari dicendo dentro di noi, quando inspiriamo, “Io inspiro energia”, e quando espiriamo diciamo sempre dentro di noi “Io espiro un sorriso”.
Per liberarci del passato e aiutarci a vivere nel presente possiamo utilizzare invece la formula del Releasing . Anche qui dobbiamo lasciare andare qualcosa che in questo caso è un attaccamento. Per cui prepariamoci a dire questa formula:
Lascio andare a ogni livello, piano, dimensione di coscienza e nell’astrale
L’attaccamento verso… (qui dite cosa volete lasciare andare, una città, una persona, ecc.)
E mi apro alla consapevolezza che il mio presente è ricco di doni
E che la luce mi guida lungo il cammino.
Perdono tutti e mi perdono.
Diciamo questa formula per tre volte di seguito a voce alta, per tre volte al giorno come minimo, e fino a che non sentiremo che questo peso si è dissolto dentro di noi.
Per aiutare questo processo sono molto utili anche due Fiori di Bach: Honeysuckle e Walnut, che devono essere presi separatamente, puri, nella misura di una goccia sulla lingua una volta al giorno. Il primo serve per dissolvere i fantasmi del passato e il secondo per girare pagina.
Jose Maffina
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