Alcune delle domande più ricorrenti di chi si è messo in cammino sono: dove mi trovo? Quali traguardi ho raggiunto? Quanta strada devo ancora percorrere? La sensazione è quasi sempre quella di averne fatta poca.
Ce ne rendiamo conto quando cadiamo. Ci chiediamo: ma come ho fatto a non mantenere l’equilibrio? Il frangente può essere la nostra reattività al comportamento degli altri che ci colpiscono e noi prontamente ribattiamo.
E tutte le nostre letture e i nostri propositi di essere proattivi dove sono finiti? Ce lo domandiamo anche quando non riusciamo a lasciar andare quell’astio che proviamo nei confronti del vicino rumoroso o del collega opportunista.
Vuol dire che i nostri sforzi sono stati vanificati? Certo che no! Il cammino spirituale è fatto di cadute, ognuna delle quali ci aiuta a acquisire consapevolezza che siamo fallibili, e per questo dovremmo tollerarlo anche negli altri.
Un cammino senza cadute può essere più insidioso, perché potremmo sentirci così “avanti” e superiori da perdere il contatto con quello che siamo veramente: umani fragili.
Qual è la differenza tra chi è in cammino e chi non lo è? I primi hanno la consapevolezza della caduta, si rendono conto immediatamente dell’errore, gli altri vivono in un sonno spirituale che impedisce loro di rendersi conto di cosa realmente stanno facendo della loro vita.
Mettersi in cammino è un compito che ci assumiamo e da quel momento dura tutta la vita; abbiamo occhi e mente aperti, siamo coscienti, quando ci troviamo lì è più facile scegliere le cose giuste e quando sbagliamo impariamo, riusciamo a rialzarci e, con una buona dose di umiltà, rimetterci in cammino.
In pratica
Ognuno di noi ha il suo tempo, la sua chiamata al risveglio. Sono le persone che incontri, le letture che arrivano sulla nostra strada. Quando succede la spinta è tale che nulla può trattenerci e una volta in cammino è importante guardarci non è tanto dal “cadere”, quanto dal “fermarsi”, perché in un cammino spirituale fermarsi significa tornare indietro.
Floriterapia
Ci sono due Fiori di Bach che ci possono aiutare: il primo è CERATO che ci dà la chiarezza interiore, aiutandoci a trovare le risposte e per questo viene chiamato il fiore dell’Illuminazione. L’altro è WILD OAT, un rimedio potente per trovare il nostro sentiero. Oltre alla visione del nostro percorso ci suggerisce tutti i passi da compiere e quelli da evitare.
Jose Maffina
Autrice del libro I codici della felicità
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