Tutta la nostra vita si snoda su quanto siamo in grado di fare e non fare. Possiamo essere audaci oppure prudenti. I nostri passi sono stati salti nel vuoto oppure movimenti in avanti molto ragionati e cauti. Quale è stata la differenza che ha dato ad alcuni una spinta e ad altri un freno? La risposta più semplice è la misura dei limiti che ci siamo dati: mentali e fisici.
Ho indicato prima quelli mentali perché sono quelli che bloccano realmente ogni nostra possibilità. Potremmo essere mingherlini, ma attraverso esercizio e costanza potremmo rendere il nostro corpo forte e capace di performance oltre quei limiti che apparentemente il nostro fisico di precludeva. Ma per arrivarci dovremmo dire a noi stessi che sì, attraverso la costanza e l’applicazione possiamo farcela.
Ecco: dovremmo dircelo, dovremmo essere convinti mentalmente che è un obiettivo raggiungibile. Infatti, se invece dicessimo a noi stessi “tanto è inutile” neanche ci proveremmo.
Questo avviene per ogni cosa nella nostra vita. Il “tanto è inutile” ci chiude in una gabbia dove ogni passo è ragionato e adattato alla misura che pensiamo sia per noi possibile senza sforzo e senza pericoli.
Andare oltre i propri limiti è difficile per chi non crede in se stesso: quando l’autostima è bassa, l’asticella da saltare è quasi a terra. Per alzarla dovremmo solo capire che, se ci impegniamo e siamo costanti, non c’è nulla che non possiamo imparare o fare. Per qualcuno ci vorrà più tempo, per altri sarà più veloce, non importa: quello che conta è sapere che ogni barriera che ci siamo mentalmente dati può essere superata.
Bannister riuscì a battere il limite di 4 minuti nella corsa di un miglio, nonostante i medici e il mondo scientifico sostenessero che mai un uomo avrebbe potuto farlo perché il corpo umano non avrebbe retto questo sforzo.
Come ci riuscì? Lavorando sulla sua mente, attraverso visualizzazioni e autoconvincendosi che poteva farcela. Dopo che infranse questo tabù, molti altri atleti corsero il miglio al di sotto dei 4 minuti. Questo era un limite mentale ed è l’esempio che tutti noi possiamo andare oltre i nostri limiti.
In pratica
Vincere la nostra ritrosia a pensare in grande non è facile, dobbiamo abbattere giorno per giorno tutti i mattoni dei muri che ci costruiamo intorno. Allora dovremmo iniziare sperimentandoci nelle piccole cose, attraverso l’impegno quotidiano, senza mai mollare. Così ci renderemo conto che siamo in grado di fare molte più cose di quanto immaginavamo, che sia: imparare una lingua, curare le piante, andare in palestra, viaggiare. Non c’è veramente nulla che ci sia preclusa. Ci servono solo motivazione e desiderio: se li abbiamo, nulla può fermarci, perché a quel punto non avremo limiti.
Floriterapia
L’essenza himalayana che ci aiuta ad avere consapevolezza del nostro potere e delle nostre capacità è Strenght. Equilibra il nostro terzo chakra, sede della nostra autostima, assumendolo sentiremo profondamente risuonare dentro di noi “Io posso” e saremo in grado di accettare ogni sfida. Prenderne due gocce al giorno direttamente sulla lingua.
Jose Maffina
Autrice del libro I codici della felicità
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