90. L’INCUBO DEL NON FARE

Se per alcuni il problema è organizzare il proprio tempo per le troppe cose da sbrigare, per molti invece è fronteggiare quei momenti o quei giorni vuoti, dove non c’è nulla da fare. Il vuoto dilata il tempo, che sembra quasi fermarsi: i minuti si cristallizzano e le ore si inchiodano all’orologio e noi sprofondiamo in un senso di disagio che ci sovrasta. Per uscirne, dobbiamo trovare qualcosa da fare.

Questo, dunque, è il problema: il tempo è prezioso e la scelta di usarlo bene è ciò che fa la differenza tra lo stare bene o lo stare male. Il consiglio è di non lasciarsi sprofondare nel divano a guardare la televisione in un processo quasi ipnotico. Non uscire a fare shopping spinti probabilmente a fare acquisti superflui. Non saccheggiare la credenza o il frigorifero per abbuffarsi di patatine, spuntini, biscotti o gelati.

Il tempo vuoto è un tesoro da scoprire, qualcosa di cui avvantaggiarsi, lo possiamo fare solo scoprendone il suo valore. Durante una passeggiata al parco possiamo ricaricarci, focalizzarci sulla natura che ci circonda e sentirne l’energia; quando siamo sintonizzati percepiamo tutto in maniera più intensa: i colori, i profumi e i suoni. Possiamo approfittare di questo tempo per leggere un libro di crescita personale – il catalogo di Anima Edizioni ne è pieno – o seguire un corso on line.

Oppure possiamo meditare, iniziando un viaggio dentro noi stessi per sentirci centrati ed equilibrati.  Ci sono mille modi proficui per mettere a frutto quel tempo libero che ci viene donato. Il tempo vuoto non ci deve spaventare ma elettrizzare, sapendo che quei minuti o quelle ore saranno preziose solo se sapremo impiegarli a nostro vantaggio e per il nostro bene.

In pratica

Se il tempo vuoto ci spaventa, come scegliere di riempirlo fa la differenza.  Se siamo stanchi, il riposo è ciò che dovremmo mettere in atto. Recuperare le forze è l’azione giusta e non dovremmo sentirci in colpa per questo… Ma se siamo pieni di energia non permettiamo alla pigrizia o alla noia di inghiottirci, scegliamo le azioni che ci arricchiscono, che ci fanno stare bene e che ci trovano soddisfatti alla fine.

Floriterapia

Cayenne è un’essenza californiana che ci dà energia, stimola la nostra volontà, vince i nostri blocchi e ci rende consapevoli della nostra dimensione spirituale, aiutandoci a scegliere ciò che è allineato con il nostro percorso evolutivo.

Impatiens è un fiore di Bach utile a coloro che sono accelerati in ciò che fanno, perché la loro ritmica è frenetica; questo fiore rallenta i ritmi e ci dà la possibilità di accogliere momenti di quiete e metterli a frutto senza stress.

Jose Maffina

Autrice del libro I codici della felicità