Ho scritto recentemente che chi parla d’amore non lo conosce. Naturalmente alcune affermazioni hanno un senso provocatorio e non possono essere assolute. Per cui ne parlerò in questo post, soprattutto per esprimere cosa non è amore, argomento di cui sono un esperto!
Arnaud Desjardins esprime il concetto che tra gli esseri umani ogni manifestazione d’amore è un do ut des. Forse per essere davvero onesti dovremmo partire proprio da questa affermazione.
Anche nella dimensione relazionale più sublime c’è una implicita richiesta di una risposta gratificante: “Io ti amo perché tu mi ami o perché tu mi dai qualcosa comunque, mi rendi felice, mi dai voluttà, mi fai sentire bene”.
Non ci dobbiamo scandalizzare. L’essere umano ha un ego pieno di richieste, questa è la sua natura. Finché c’è un ego, l’amore è una rarità. Cristo amava, Buddha amava….
Possiamo però permetterci di essere sinceri con noi stessi. Attraverso errori, confusioni, idealizzazioni, scoprire cosa ci impedisca di amare, cosa ci spaventi, senza però colpevolizzarci. Non siamo cattivi per questo, ma semplicemente incontriamo i nostri limiti.
Preferisco colui che dice di non essere in grado di amare completamente, piuttosto chi si riempia la bocca di grandi affermazioni d’amore.
Io, per esempio, scopro ogni giorno di più di essere incapace di amare senza alcuna richiesta. Scopro i miei egoismi più sottili, le trappole sapienti che mi pongo.
Spesso incontriamo sulla nostra via persone che ci mettono di fronte a questa difficoltà e dobbiamo esserne grati, invece di ribaltare su di esse le nostre frustrazioni e i nostri capricci da bambini, sentendoci incompresi.
Credo che le donne siano più capaci di amare. Non è un caso che nel Tantra i veri maestri siano donne.
La dimensione dell’amore dovrebbe essere quella apertura di cuore che include ogni aspetto dell’altro: “Ti amo perché sei tu… e basta!” Questo è il punto di arrivo.
È difficilissimo realizzare questa condizione di equanimità perché il bambino che continua in noi a essere carente d’amore si fa sentire e reclama il suo diritto di avere amore.
Possiamo partire da questa consapevolezza e iniziare ad amarci, ad accoglierci per come siamo, a sentire che abbiamo un valore. Il passo successivo è riconoscere con la persona che ci vuole bene i nostri bisogni e le nostre paure, senza vergogna.
Questo secondo me dovrebbe essere l’atteggiamento del guerriero.
Roberto Maria Sassone
Video: L’amore senza oggetto
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