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94. IL GUERRIERO E LA DISCUSSIONE

94. IL GUERRIERO E LA DISCUSSIONE

La cosa più stupida in una conversazione è iniziare a discutere con violenza poiché le due opinioni sono divergenti o semplicemente diverse. Diventa una tenzone sciocca su chi abbia più ragione dell’altro, come se da questo dipenda il proprio onore.

In tali situazioni si manifesta l’orgoglio, la presunzione, la mancanza di discriminazione, la pochezza. Questo fenomeno di miseria umana si evidenzia spessissimo soprattutto quando si parla di politica e di religione. Lo spettacolo miserevole dell’azzuffarsi in pubblico lo si vede sovente nelle trasmissioni televisive in cui si dibatte su un argomento prefissato. In tali circostanze si osserva come gli esseri umani possano toccare il fondo della loro banalità e mi prende uno sconforto.

Il guerriero non assume mai questo atteggiamento di sfida inutile, ma impara ad ascoltare l’opinione dell’altro, cercando di comprenderne il punto di vista. Ognuno esprime un’angolazione di una verità, anche se parziale, e ogni ottica diversa ci può arricchire perché ci consente di vedere il problema da più prospettive.

Dice Mère: “(mentre la persona parla) Intanto voi vi concentrate sempre di più su ciò che essa dice e avete l’impressione che a poco a poco… entrate nel suo modo di pensare e capite perché vi parla così.

(…) vedete contemporaneamente i due modi di pensare e potete trovare la verità che li concilia. Così fate davvero un progresso.”

Il guerriero considera sempre il confronto con l’altro una vera occasione evolutiva per osservarsi, per comprendere, per riuscire a fare un progresso.

Continua..

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