Il terreno in cui il guerriero deve misurarsi continuamente è la relazione con la Donna e con il suo femminile. Questa è la relazione più compromessa nella nostra epoca in cui impera la paura della vera intimità, della sessualità naturale e gioiosa e della caduta del ruolo. Premetto che io non ho soluzioni perché sto cercando faticosamente di spogliarmi della mia corazza e quindi non posso essere altro che uno stimolo.
La Donna ha un Potere immenso da riconquistare, ha il potere della Terra e della Forma. Essa consente che ogni creazione diventi reale. La sua dignità ferita deve essere rivalutata.
L’Uomo attraverso la Donna ritrova realmente il contatto con la sua Anima: questo lo terrorizza, perché lo obbliga a vedere la sua miseria, nascosta con abilità dal falso senso del potere, dalla prevaricazione fallica che gli dà l’illusione di una potenza che è invece impotenza!
Il guerriero deve assolutamente uscire dalla dipendenza con la madre, dall’identificazione con un padre impotente e rassegnato, oppure orgoglioso conquistatore di fragili fanciulle, con il segreto intento di punire attraverso di esse la madre che lo ha rifiutato o lo ha totalmente posseduto.
L’uomo teme la donna autenticamente indipendente che ancora rivendica la sacralità del suo grembo accogliente, custode del sacro fuoco come una vestale, la donna che ancora riconosce la magia della Terra e ne è sacerdotessa.
L’espressione più alta dell’unione tra Donna e Uomo è il Tantra, da cui siamo ben lontani. Però possiamo accostarci ai rudimenti di esso, raffinando i sensi nella celebrazione della Vita, liberando il cuore che, collegandosi all’energia delle radici e della sessualità, dà consistenza all’esperienza sacra della materia.
Il guerriero, spogliandosi dell’identità del guerriero, diventa un guerriero completo, ovvero recupera la sua umanità.
Vorrei tanto poter fare questo discorso al femminile, ma solo una Donna lo può fare, ed io a stento sto facendo i primi passi per essere degno di chiamarmi UOMO…
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