L’istinto sessuale rappresenta una delle pulsioni ancestrali della vita e come tale non rientra in alcun discorso morale. La pulsione sessuale si manifesta e basta; è naturale, spontanea e potente.
Di esso non si può dire che è cattivo o buono, come non si può dire che la fame è cattiva o buona. Ma su questo argomento nella nostra cultura c’è la più grande ipocrisia. Ci sono dibattiti estenuanti sul sesso senza amore, dell’amore con il sesso, sulla fedeltà, sulla monogamia.
Al di là di ogni teoria c’è una realtà biologica. Cominciamo subito col dire che ogni uomo desidera molte donne e ogni donna desidera molti uomini. Questo desiderio di per sé non ha niente di sporco e di insano. Diventa sporco soltanto perché su di esso l’Uomo mette la sua sporcizia, la sua fantasia pornografica, la sua violenza, la sua umiliazione, la sua impotenza. Per tale motivo ha bisogno di giustificare e di nobilitare il suo desiderio sessuale con l’amore, di cui peraltro non sa nulla.
Se una persona è in contatto con sé non ha bisogno di “sentirsi innamorato” per fare l’amore, perché anche nella sessualità mette il senso profondo della comunicazione e della condivisione. Se si desidera una donna o un uomo e lo sivedee ci si sente, lo si ama. Non può essere diversamente. Il sesso senza amore è un falso problema della nostra cultura sessuofobica.
Ma noi chiamiamo amore l’innamoramento, non il riconoscimento dell’altro. Se riconosciamo il valore dell’altro e la sua umanità, non abbiamo bisogno di “essere innamorati” per vivere un incontro appassionato.
Anche nella pura e semplice sessualità c’è nobiltà perché non può esserci autentico contatto col corpo senza uno stato d’amore…
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