Le neuroscienze ormai hanno dimostrato che il cervello rettile, il più antico nell’evoluzione della vita animale, determina le radici più profonde del Sé globale dell’essere umano, e che un modello psicologico che non tenga conto del Sé rettiliano non è più concepibile nella moderna psicologia.
Da ciò deriva la definizione di Sé psicosomatico che rappresenta l’organizzazione del sistema complesso-uomo che comprende corpo, istinti, emozioni, mente e la coscienza che sottende a tutta questa organizzazione.
Il corpo influenza le emozioni e le emozioni influenzano la mente.
La psicoterapia del futuro quindi si ispirerà sempre di più a questo modello integrato senza settorizzare l’individuo, e affinerà gli strumenti per intervenire in maniera globale.
All’ultimo convegno PNEI, di psiconeuroindocrinoimmunologia, tenuto a Lucca il 25 maggio 2012, è intervenuta Candace Pert, neuroscienziata di fama mondiale, che ha ribadito questi concetti, suffragati da ricerche scientifiche molto serie e documentate, e ha anche rimarcato l’importanza della meditazione per promuovere l’integrazione e l’armonia del Sé psicosomaticodi ogni individuo, poiché la meditazione ha effetti evidenti sul sistema nervoso, endocrino e cellulare.
Senza sciogliere i traumi e i conflitti, impressi nel corpo, non si può ottenere una vera coscienza di sé. È più appropriato sostituire al termine “crescita” della coscienza la parola “estensione” o “ampliamento” della coscienza.
La coscienza dell’Uomo e nell’Uomo è quindi strettamente collegata all’organizzazione del suo sistema psicosomatico e se questo sistema è squilibrato, anche la coscienza è offuscata.
Ciò dimostra sempre di più che psicologia e spiritualità non possono essere separate, se vogliamo intraprendere una vera e completa ricerca interiore…
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