Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

259. IL GUERRIERO E L’ATTENZIONE

La nostra vita può trasformarsi in maniera sostanziale, se siamo disposti a mettere tutta la passione e tutto l’intento a perseguire questa meta. Ciò che è difficile però comprendere è che questo processo avviene in un’estrema semplicità, scarnificando al massimo gli strumenti e le pratiche.

Ma proprio questa presa di coscienza risulta difficile alla nostra mente abituata alla complessità. Noi associamo grandi eventi a grandi complicazioni. Di conseguenza riteniamo che più esperienze faremo, più tecniche impareremo, più pratiche porteremo avanti, maggiore e più celere sarà il risultato.

Mi rendo conto che bisogna passarci per credere alle mie parole, ma io stesso desidero affermare questo principio di semplicità. Come ho spesso ripetuto, fare cose semplici non vuol dire fare cose facili. La semplicità è una conquista che non va a discapito dell’efficacia.

La chiave del processo di consapevolezza e quindi di trasformazione è l’attenzione.

L’attenzione è il focus della nostra coscienza. Senza di essa si è degli automi. Ogni volta che abbiamo attenzione la nostra vita, anche quella fatta di azioni banali, diventa viva, intensa e reale. Senza l’attenzione gli eventi interni ed esterni vanno avanti da soli, nell’incoscienza, pur avendo l’illusione di essere protagonisti della vita. L’attenzione permette di richiamare la presenza, ovvero la sensazione di esserci. Esserci è una percezione consapevole che dà colore, sapore, intensità al processo che si sta vivendo.

Per questo la meditazione Vipassana, la mindfulness, è la Via Regia per condurci all’essenza di noi stessi, essenza che non è di per sé metafisica, ma al contrario è concreta e radicata nel corpo.

Quando pratichiamo l’attenzione consapevole al respiro, iniziamo a sviluppare un nuovo stato di integrazione nel corpo a tutti i livelli, mentale, emotivo, istintuale, percettivo e neurale. Questo focus sul respiro ci consente di sviluppare uno stato sempre più naturale di osservazione equanime e chiara dei processi mentali, emotivi e corporei.

“Le capacità di focalizzazione (di attenzione)… rendono possibile vedere ciò che è dentro di noi, accettarlo e, nel fare questo, lasciarlo andare e infine trasformarlo […] Il modo in cui focalizziamo l’attenzione plasma la struttura del cervello […] Man mano che sviluppiamo la capacità di focalizzare la nostra attenzione sul nostro mondo interno, è come se ci trovassimo tra le mani uno scalpello per riscolpire i nostri circuiti neurali, stimolando lo sviluppo di aree del cervello che sono cruciali per la salute psichica”. (Daniel Siegel, Mindsight, Raffaello Cortina Ed.)

La pratica costante e quotidiana della presenza consapevole del respiro si traduce in una presenza sempre più continua nel vissuto quotidiano. La meditazione esce dallo stadio di “pratica” e diventa progressivamente stato di coscienza.

Se uniamo alla meditazione di consapevolezza (Vipassana) percorsi di percezione ed espressione corporea ed emozionale, tutta la nostra struttura del carattere è soggetta a una incredibile trasformazione.

È un cammino lungo ma davvero efficace, degno di un vero guerriero.

Roberto Maria Sassone

 

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