Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

34. IL GUERRIERO E LA MORTE

MTAROT

Il guerriero ha una posizione netta nei confronti della morte: non la teme e la considera una preziosa alleata. Il guerriero più avanzato la considera la più grandemenzogna in cui l’essere umano crede.

Non la teme perché il guerriero vive nel presente, in ciò che accade nell’adesso…e nell’adesso la morte non c’è; inoltre non avendo attaccamenti, può perdere la vita in ogni istante.

La considera una preziosa alleata perché gli ricorda che qualsiasi cosa è transitoria e quindi lo stimola a vivere intensamente e a gustare fino in fondo il sapore delle cose.

La considera una grande menzogna perché, se è in contatto con l’Essenza, non è identificato con il suo ego e sa che la sua essenza è duratura, perenne e divina.

L’ego si dissolve come un abito smesso, ma l’Essenza viaggia nelle infinite possibilità dell’universo e dell’Essere.

Naturalmente il guerriero finché è sul piano della Terra vive il suo corpo e la sua essenza completamente integrati. Non sente nessuna scissione. Anzi, è proprio l’essenza ad infondersi nelle sue cellule.

Da quanto ho scritto è chiaro che io sia convinto del diritto che ogni uomo debba avere di scegliere liberamente il momento di lasciare il corpo quando vivere sia lesivo della sua dignità. Nessuno si può arrogare il diritto di scegliere per lui.

Il guerriero ha la sua etica, ben radicata nella sua natura più profonda. Non si toglierà mai la vita perché ne ha un rispetto estremo. Ma ci sono situazioni in cui parlare di vita è una vera ipocrisia o comunque un atto di presunzione. Va rispettata ogni posizione ideologica, quando non sia lesiva di altre vite. C’è una grande differenza tra vivere e sopravvivere o addirittura vegetare.

continua..

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