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96. IL GUERRIERO NON E’ MAESTRO DI NIENTE

Il progetto più nobile di un essere umano, la spinta creativa ed esistenziale più degna è la tensione eroica verso la spiritualità. Ma mai come in questa fase dello sviluppo umano la spiritualità è calpestata, banalizzata, annacquata.

96_postLa spiritualità si persegue attraverso una ricerca umile e sincera che tiene conto dell’enorme ignoranza dell’essere umano. Ciò che fa di noi un guerriero è l’onestà con cui è capace di vedere se stesso senza inventarsi realizzazioni inesistenti.

Sono profondamente nauseato di assistere al teatro spirituale di piccoli uomini che si definiscono maestri e che vendono formule facili per ottenere l’illuminazione. Non dovrei nemmeno essere nauseato perché ciò non è indice di equanimità, ma non essendo maestro di niente e non dovendo spacciare una realizzazione che non ho, come un guerriero ferito manifesto il mio risentimento e il dispiacere di vedere continuamente profanato ciò che è Sacro.

Chi è sul cammino della conoscenza non è assolutamente un essere speciale, anche se molti vorrebbero che lo fosse. I migliori insegnanti sono coloro che hanno cicatrici, che sanno cadere e rialzarsi, che conoscono la paura e la pena del cuore.

Il guerriero non è speciale, ma è vero e sincero, soprattutto con se stesso. Esistono esseri eccezionali, fari nella storia dell’umanità, autentici Maestri e la loro vita parla per loro… ma i faccendieri dello spirito che si danno arie e fanno proseliti sono veramente dannosi perché conducono su strade distorte e pericolose, sfruttando l’ingenuità ed il bisogno della gente.

Il guerriero ama la sua umanità con la sua fragilità perché è proprio attraverso di essa che fa emergere il suo anelito e combatte chi proclama ai quattro venti i suoi poteri e le sue realizzazioni.

Continua..

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