Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

116. IL GUERRIERO E IL DESTINO

116. IL GUERRIERO E IL DESTINO

E’ impotente l’uomo che percepisce la vita come una specie di entità autonoma, uno spazio separato in cui accadono le cose. Un siffatto individuo si pone come spettatore degli eventi.

Molti pensano che la vita sia un COSA. Invece la vita è ciò che noi costruiamo. Siamo noi a creare la nostra vita giorno per giorno.

Gli avvenimenti che ci accadono sono lo specchio di ciò che siamo veramente, non di ciò che raccontiamo a noi stessi di essere. Perciò il destino ha molto a che fare con le nostre scelte e le nostre azioni.

Naturalmente ci sono eventi che non possiamo controllare, determinati dall’ambiente, dalla nazione, dalla società, ma anche questi eventi li possiamoaffrontare in maniera completamente diversa in base alla nostra libertà interiore, e possiamo anche cambiare i loro effetti.

Il destino è tanto più duttile, quanto più aumenta lo spazio di coscienza dell’individuo.

La libertà cresce con la consapevolezza che conquistiamo, con la leggerezza con cui ci muoviamo, con l’entusiasmo con cui agiamo, con l’allegria con cui giochiamo.

Il guerriero tende a realizzare l’archetipo del vecchio saggio e del fanciullo insieme…

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