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154. IL GUERRIERO E LA FEDELTA'

154. IL GUERRIERO E LA FEDELTA’

Premesso che ogni rapporto sessuale di un individuo integrato non è mai disgiunto da un contatto amorevole e che il desiderio si manifesta nei confronti di più persone, è evidente che quando si ha una relazione d’amore con un altro essere umano, la relazione sessuale si raffina e si arricchisce di nuove intensità che rendono inutile, e talvolta fuorviante, altre esperienze sessuali.

La fedeltà quindi non è una questione morale, ma diventa una scelta naturale che non crea alcuna frustrazione o rimpianto.

La coppia autenticamente coevolutiva (cosa molto rara!) consente esperienze di una ricchezza inimmaginabile ed è anche palestra di crescita personale reciprocamente stimolata.

La fedeltà autoimposta puzza di bruciato, nasconde insoddisfazioni non espresse in nome di un senso di sacrificio che non è conciliabile con l’amore.

Chi ama non sente la fedeltà come un obbligo o un limite.

Ma affermare che chi ama non possa avere desiderio per altri è profondamente ipocrita. Ciò che cambia in una relazione d’amore è che questo desiderio non ha il carattere dell’urgenza e si può con facilità “lasciare” perché non è un bisogno.

Chi si sacrifica per amore dovrebbe sentire un campanello d’allarme! La rinuncia deve manifestarsi in maniera naturale…

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