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168. IL GUERRIERO E L'IMPEGNO SOCIALE

168. IL GUERRIERO E L’IMPEGNO SOCIALE

Chi non si accorge che il mondo è sulla soglia di una crisi profonda e totale vuole a ogni costo mantenere gli occhi chiusi di fronte a un fenomeno che spaventa. La maggior parte dell’umanità che non è veramente toccata dalla carestia e dall’indigenza vuole ancora illudersi di star vivendo in un mondo che non esiste più: il mondo dell’abbondanza e dello spreco.

Si continuano a progettare auto da 400 cavalli, per correre su strade immaginarie: esse sono una metafora degli ultimi colpi di coda di una società che ipertrofizza l’inutilità.

Fra poco il petrolio diminuirà sensibilmente e il prezzo del carburante salirà alle stelle. L’economia è al collasso, l’etica è un retaggio per coloro che sono considerati dei perdenti e la Terra geme in ogni latitudine. Queste cose ormai le sappiamo, ma scorrono senza lasciare traccia sulla gente che vuole restare aggrappata a quel po’ di finto benessere che dà l’illusione della sicurezza.

Questo invece è il momento in cui ogni vero guerriero si desta ed esce allo scoperto con le sue iniziative, piccole o grandi, per far sentire la sua voce e unirsi nel coro di altri guerrieri e ricercatori.

Il problema è che ci sono molti gruppi che seguono un nuovo paradigma ecologico e naturale di vita, ma spesso sono tutti sparpagliati. Non c’è ancora un collegamento tra di loro. Non è una forza che ha coesione e quindi non ha ancora un peso politico rilevante. In un altro linguaggio si può dire che non ha massa critica.

Dobbiamo impegnarci, amici, in maniera fattiva, nelle scuole, nel posto di lavoro, in ogni ambito a cui possiamo arrivare, per creare iniziative tangibili nella direzione di una coscienza globale.

Esiste un’organizzazione che merita secondo me di avere nuova linfa e che potrebbe essere un luogo di unione dei numerosi individui e gruppi, sensibili a salvare la Terra; individui e gruppi che già per conto loro aderiscono a un’etica di vita naturale, sostenibile, ecologica e profondamente rispettosa del valore di ogni essere umano e che sono chiamati Creativi Culturali.

Questa organizzazione si chiama Club di Budapest, tra i cui esponenti principali c’è il Dalai Lama, ed ha un sito italiano: www.clubdibudapest.it

Però il guerriero non è un sognatore, né un idealista e tanto meno un fanatico. Sa che c’è il tentativo di alcuni politici e uomini di potere a impadronirsi di questa nuova tendenza, come di una gallina dalle uova d’oro. C’è un movimento olistico sano e sincero, ma c’è anche chi fa uso di questo movimento per avere voti. Attenzione ai falsi! All’interno di questa nuova aspirazione, ci sono sette misticheggianti che si ammantano di valori etici e spirituali e che sporcano la Bellezza dei movimenti che credono nella possibilità di un’umanità più cosciente.

L’unica rivoluzione possibile ormai, non è più esclusivamente economica, ma è la rivoluzione della Coscienza, partendo da ciascuno di noi…

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