Potere, autorità, libertà.
Queste tre parole sono inseparabili tra di loro perché ognuna di queste funzioni o qualità determina l’altra.
Sintetizzo il tutto in questa frase: Chi ha la potenza non ha bisogno del potere, chi ha l’autorevolezza non ha bisogno dell’autorità e chi è libero non ha bisogno di sentirsi libero.
La potenza di un individuo scaturisce dalla percezione reale della sua forza. Essa è direttamente proporzionale allo scioglimento della corazza caratteriale che è, sul piano somatico, ciò che mantiene in piedi l’ego. Chi ha la potenza si trova ad esercitare il potere autentico quando la situazione lo richiede, ma senza nessun attaccamento. Chi invece non ha la potenza esercita il potere solo per nutrire il suo narcisismo.
L’autorevolezza di un individuo scaturisce dall’aver realizzato davvero una certa conoscenza, anche se non è ancora completa. Non parlo di conoscenza teorica, ma di uno stato di coscienza operativa a cui può attingere quando vuole. Essa è direttamente proporzionale all’apertura del cuore o in altro linguaggio al risveglio della sua essenza, se pur parziale. Chi ha l’autorevolezza può in alcuni casi essere autoritario, ovvero avere una posizione netta e chiara. Chi è solo autoritario è mosso dal bisogno di vedere confermata la sua fragile e fittizia identità.
La libertà di un individuo scaturisce da una percezione di sé, sempre più sganciata dagli attaccamenti e dalle identificazioni. Chi è libero non sente la necessità di proclamare la sua libertà ed è capace di aderire alla disciplina e alle regole liberamente scelte. Chi è libero è capace di cogliere ed accogliere molteplici punti di vista senza sentirsi minacciato. La libertà di un individuo è espressa dalla semplicità della sua vita e dalla comprensione degli altri…
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