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212. IL GUERRIERO PARLA SILENZIOSAMENTE

212. IL GUERRIERO PARLA SILENZIOSAMENTE

“Non parlare, taci… abbi il pudore di fermare nella gola le inutili parole che condiscono ogni momento della tua vita”.
Dal silenzio caldo del testimone, si diventa spettatori di una commedia così ridicola che quello scampolo di ego rimasto protesta.
Il parlare rettamente è una pratica così ardua per la maggior parte delle persone, così compiaciute dei loro personaggi gonfiati e insulsi; esse credono di apparire interessanti, affascinanti, seducenti, intelligenti, colte, speciali….
Il testimone invece ascolta rumori.

Profondamente immersi nel loro sonno, gli esseri umani continuano a raccontarsi storie per rendere credibile la loro vita e creano soltanto compassione in chi è sveglio.
Comitati scientifici di scuole psicologiche che si attaccano a questioni di principio e non vedono gli individui, convegni di altisonanti titoli che nascondono piccoli uomini che sbavano per un istante di notorietà.
Politici col volto di maiali e lo sguardo sporco che discutono dei diritti civili aspettando il momento in cui incontrare le loro cortigiane.
Questo circo di mostri sorridenti, che continuano a emettere suoni, non smette di scorazzare sulla Terra infuriata, inconsapevoli che la loro estinzione è imminente.

Sono poche le parole Vere ed il guerriero le conosce e le canta, sussurrandole al mondo.
Quando si è nella Presenza non è possibile mentire.
Le parole bisbigliate sono tuoni che penetrano la trama ormai logora di una società morente.
Taci e impara ad ascoltare le frequenze del Cuore e dal centro luminoso di te stesso lascia emergere le frasi che toccano l’anima, che penetrano nei pori della pelle, che lasciano attoniti e stupiti coloro che ancora hanno un briciolo d’umanità.
Lascia che la mente dia forma alla sapienza del Cuore, invece di dar voce alla miseria del saltimbanco…

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