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216. IL GUERRIERO E IL POTERE

216. IL GUERRIERO E IL POTERE

In tanti anni ho incontrato molti ricercatori spirituali e sedicenti maestri che hanno in comune una caratteristica poco spirituale: l’arroganza e la presunzione.

I primi, appena credono di sapere qualcosa che gli altri non sanno, si ammantano di un atteggiamento saccente e misterioso, guardandoti dall’alto in basso. Spesso aderiscono completamente a una setta e questo li fa sentire ancora più speciali. La loro misera verità è l’unica e tutti gli altri non hanno capito niente.
I secondi sono ancora più pericolosi perché, facendo leva sul loro carisma, sono esperti nell’arte della manipolazione e riescono ad incatenare gli ingenui col loro potere personale.
Bisogna sapere che avere eventuali poteri non è sinonimo di autentica realizzazione e che più si va avanti nella Via della Coscienza, più l’ego diventa astuto, sottile e pericoloso.

Il guerriero vigila continuamente su se stesso, soprattutto quando ha raggiunto un livello di coscienza stabile e consolidato.
Un maestro non si fa riconoscere facilmente e spesso si mantiene su un basso profilo, in modo da essere riconosciuto solo da chi ha una sincera aspirazione. Le sue caratteristiche sono l’umiltà, l’umanità e l’umorismo.
Il vero maestro ha potere, ma non lo sbandiera e lo usa in maniera molto accorta per la trasformazione dei suoi allievi; soprattutto impiega il suo potere per renderli liberi, anche da lui stesso. “Il potere è da utilizzare per il Servizio” (Jay Ram Smith).

La via spirituale è irta di pericoli e “(…) ciò che contribuisce a questi pericoli è l’idea sbagliata e comune per cui più si va avanti sul ‘percorso’, meno è probabile soccombere alle tentazioni – finchè si è pienamente realizzati, a quel punto non si è più soggetti ai pericoli dell’autoinganno. Ma nella realtà è spesso vero il contrario…” dice Mariana Caplan nel libro Tra Cielo e Terra che dovrebbe essere il breviario di ogni ricercatore.
La seduzione del potere in realtà aumenta con la crescita personale nella Via. Perciò Lee Lozowick dice: “Non riposarti mai! Non smettere mai di praticare. Non fare mai supposizioni sul tuo livello di pratica”.
La Via della Trasformazione è costellata da trabocchetti. È un cammino per individui coraggiosi. Si cade mille volte e ci si rialza mille volte. Ogni volta si impara una dura lezione che conduce ad offrire al Divino ogni parte di sé, in un surrender completo.
La nobiltà del guerriero è non nascondere la propria miseria…

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