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237. IL GUERRIERO E IL SESSO ANIMALE

Credo che mai come adesso il sesso sia uno degli argomenti in cui ci sia maggiore confusione e ipocrisia! Si dibatte sul sesso senza amore, sull’amore senza sesso, sul sesso con amore, dando per scontato implicitamente che il sesso di per sé sia una cosa sporca che debba essere nobilitata attraverso l’amore. Ma sappiamo di che stiamo parlando quando diciamo sesso e amore?

Uno dei maggiori luoghi comuni recita che il sesso senza amore è un atto animale, dando all’aggettivo animale un significato che è collegato al nostro modo di sentirci animali.

L’animale vive in maniera naturale gli istinti e quindi anche la sua sessualità animale è naturale. Ma l’uomo non sa che voglia dire “naturale” perché ormai non è in contatto con la sua naturalezza; di conseguenza proietta sull’animale il suo modo distorto e malato di vivere l’istinto. Ecco perché ha bisogno di giustificare la sua sessualità, nobilitandola con l’amore.

Io augurerei invece a ogni individuo di poter fare “sesso animale”, perché vorrebbe dire vivere con innocenza la sessualità. L’animale non conosce stupri e pornografia. Ogni maschio si accoppia col consenso della femmina e con riti di corteggiamento.

L’essere umano che abbia recuperato la sua sessualità naturale vive ogni rapporto in completa armonia col partner, anche se l’incontro avviene una sola volta: lo vede, lo sente, lo ama, lo desidera in maniera unitaria, perché non vive scissioni all’interno di sé e non vive l’altro come un oggetto di cui appropiarsi.

Sono certo che una donna si offende non quando si sente desiderata, ma quando legge la sporcizia e il disprezzo in quel desiderio. Se un uomo guarda negli occhi una donna e la vede davvero, può dirle “Ti desidero” e il suo è un atto di omaggio alla sua femminilità.

 

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