Se mi avete seguito in questo cammino, avrete certamente iniziato a comprendere le caratteristiche del guerriero ed anche il suo modo di fare. Il tema dell’entusiasmo serve a spiegare ancor meglio il “carattere” del guerriero.
Una sua qualità è l’umorismo (post n.6) che gli consente di avere una visione leggera delle cose e di uscire dalla tragedia. Inoltre è una persona semplice e la parola semplice acquista un valore inestimabile perché non indica stupidità o superficialità; al contrario la semplicità è una conquista di chi inizia a liberarsi dagli orpelli dell’ego e acquisisce una percezione immediata della vita, comprendendo i significati essenziali e le poche cose che contano davvero.
Queste caratteristiche consentono al guerriero di farsi fanciullo, ovvero recuperare un’innocenza resa ancor più profonda dall’esperienza. Questa attitudine lo porta ad entusiasmarsi delle piccole cose della vita. Non ha bisogno di riempirsi di esperienze estreme per illudersi di essere vivo e per penetrare la corazza, come fanno coloro che hanno perso la percezione del loro flusso vitale e della loro essenza.
Agli occhi dei profani può sembrare uno sciocco perché magari si entusiasma per un film o per una musica ed è più contento di aver trovato un brano che cercava da tempo piuttosto di fare una vacanza al Club Mediterranèe. Il guerriero s’incanta di fronte alle sfumature delle cose, a ciò che è poco visibile e proprio per questo diventa prezioso. Non è la quantità che lo soddisfa, ma la qualità. Egli vede un altro tipo di bellezza, altri colori; coglie altri significati, sente altri profumi. Pone il suo sorriso sulle cose. Inoltre non ha aspettative e quindi riesce ancor più a stupirsi di ciò che accade, perché non immagina la vita, non precorre i tempi, non avvolge gli avvenimenti di sogni. Prende ciò che c’è.
Continua..
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