L’Angelo di questi giorni e il successivo hanno, nei loro Nomi, raddoppiamenti di lettere: qui sono due MEM e, francamente, non è un buon segno. Le doppie non lo sono mai, secondo la tradizione: indicano un ECCESSOdell’energia simboleggiata, e gli eccessi procurano sempre problemi. Si pensi, per esempio, a Babele, in ebraico BBL, il nome cioè che fu dato alla famosa torre DOPO il crollo (Genesi 11,9). Il geroglifico BL indicava «una dimora (B) che cresce (L)»: bello di per sé, dà un’idea di abbondanza, di sviluppo, di grande futuro. Ma il raddoppiamento della B servì a indicare appunto che qualcosa lì andò storto: le proporzioni della dimora non erano giuste, vi era eccesso, e la sua sorte fu segnata.
Quanto alla doppia M dell’Angelo ‘Imami-yah, conviene che i suoi protetti si rimbocchino le maniche, come spiegato nel ritratto: avranno a che fare con recinti alti e spessi il doppio di quelli del resto dell’umanità. Ma che ne sarebbe dell’umanità stessa, se qualcuno non avesse il coraggio di vedere, denunciare, affrontare quei recinti? In più, nel geroglifico MEM entra anche l’idea di «comprendere» (che deriva dal latinocomprehendere, «accerchiare»); così i protetti di quest’Angelo hanno anche un’altra possibilità, per superare i loro molti recinti: quella di comprendere la mentalità e gli scopi degli oppressori, di coloro cioè che erigono mura intorno alla gente. E, per i più svegli, si profila qui anche la prospettiva di arrivare a «comprendere il comprendere» – di imparare cioè a capire come l’uomo capisca, come funzioni la mente umana. Avete letto, nel ritratto, che in questi giorni è nato proprio Osho, guardacaso. Interpretato così, questo Angelo difficilissimo diventa uno dei più soccorrevoli – uno dei più utili, cioè – a cui fare appello, quando abbiamo la fortuna e il coraggio di accorgerci che nella nostra vita, intorno a noi o dentro di noi, c’è qualche potente MEM che non ci vuol lasciare andare, che non vuol finire di partorirci.
continua..
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