Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

33. LA SCOPERTA DELLE PROPRIE LEGGI

20/01/09

L’Angelo di questi giorni è scritto WMB-’eL, e il geroglifico WM (pronuncia: um, o anche om) significa «conformità»: «il legarsi (W) a un criterio d’ordine generale (M)». Vi si aggiunge una B, il geroglifico dell’interiorità e della casa: il che significa che quel criterio d’ordine è dentro di te, e serve a rendere consolidare il tuo modo di vivere. La tradizione attribuisce infatti anche questo compito agli Arcangeli: contribuire a far rispettare le leggi divine, intervenire nel mondo in modo che – per quanto gli uomini possano allontanarsi da ciò che è giusto – le loro vicende dimostrino sempre, alla fine, che il disprezzo della Legge produce guai. Guai fisici, o esistenziali, o psichici, o sociali, o ambientali, e via dicendo… E appunto perciò è risaputo che l’indole degli Arcangeli è severa, facilmente irritabile; si pensi a Gabriele, che fece diventare muto per nove mesi il sacerdote Zaccaria, solo perché aveva detto una frase poco rispettosa (Luca 1,20).

Il problema è: quale Legge? Dove è scritta? Un ebreo risponderebbe: nella Bibbia, nei 613 comandamenti dati da Mosè! Un arabo direbbe: nel Corano! E arabi ed ebrei sanno che quella loro Legge è scritta sia sul Libro, sia nel cuore di ogni uomo. Un cristiano avrebbe qualche esitazione, un po’ perché è raro che conosca i suoi Libri Sacri, e un po’ perché se ripensa ai famosi dieci comandamenti (che sarebbero poi i primi dieci di quei 613) si accorge inevitabilmente di non averli rispettati gran che. Non pronunciare il nome di Dio 33_proplexinvano; Non desiderare la roba d’altri; Non uccidere (senza alcun comma che permetta l’uccisione di animali)… Per non parlare poi di quel che i Vangeli dicono di fare o non fare: Non giurare fedeltà a nessuno; non chiamare nessuno sulla terra «padre»; non fare come gli ipocriti che vanno a pregare nei templi, ma prega da solo e senza che nessuno lo sappia; non preoccuparti del domani… E anche Gesù garantisce che questa è Legge, scritta nel cuore di ogni uomo.

«Sì, ma» obbietterebbe qualsiasi cristiano, «gli altri fanno tutti queste cose, e io devo smettere, io solo? E devo magari insegnare anche ai miei figli a smettere, il che sicuramente causerebbe loro problemi enormi?» (Tra i comandamenti di Gesù c’è anche «Non fatevi chiamare sacerdoti, non fatevi chiamare maestri», Matteo 23,8.10, e come la metteremmo con la scuola e il catechismo?). Ammetterete che non è un problema di poco conto.

E altro non è che un nuovo aspetto di quella possibilità di staccarsi dal passato, della quale gli Arcangeli sono i portatori. Gli altri a cui ci si adegua, e ai quali si obbedisce più che alle Leggi della propria religione, sono anch’essi passato. Ci si adegua a loro perché in passato si è sempre fatto così: così facevano i genitori, i nonni, i bisnonni. Già, ma qui la vostra eventuale voglia di essere liberi viene posta davanti a una scelta dura: puoi veramente togliere dalla tua vita tutti i ganci, i difetti, i traumi del tuo passato, solo se hai il coraggio di cercare, chiarire e seguire la tua Legge, quella che senti nel cuore, e non quella a cui sei stato addestrato. Se no, il Nome di Umabe’el può anche assumere un altro significato: WMB, «ciò che ti lega (W) è il tuo lasciarti avvolgere (M) dalle regole della tua casa e della tua patria (B)». E la punizione, spesso, è davvero quella di restare muti, come il sacerdote Zaccaria: muti dentro, con il cuore messo a tacere, e magari verbosi fuori, ma senza che le tue parole dicano mai veramente qualcosa di tuo, di nuovo, di vero.

Continua..

1 commento su “33. LA SCOPERTA DELLE PROPRIE LEGGI”

  1. Giovanna Spaziani

    Le cose che da tanto aspettavo di sentire…
    Questa è l’abbondanza degli Angeli…Grazie per la strada che indichi ..ancora lunga, ma il
    viaggio e ‘bellisdimo

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