A proposito di Adamo e della sua compagna, forse avrete letto da qualche parte che, secondo molti studiosi, ’Elohim all’inizio avrebbe creato un androgino – come se l’Angelo di questi giorni gli fosse servito, in quel momento, da principale consulente. In parte, tale ipotesi è infondata, e dipende dalla scarsa conoscenza che quei molti studiosi hanno del testo ebraico; nelle traduzioni consuete si legge infatti:
Dio li creò maschio e femmina.
Genesi 1,27
E siccome subito dopo nel testo si narra di un solo Adamo, si potè pensare che costui riunisse in sé i due sessi, e che la creazione di Eva dalla costola di lui fosse stata una specie di scissione di quel che prima era un intero. Ma, come voi sapete, ’adam in ebraico corrente significa tutta l’umanità, tutte le femmine e tutti i maschi, il che permette di spiegare più tranquillamente quel passo della Genesi. In parte, tuttavia, l’idea dell’androgino originario ha una sua validità, da cercarsi un po’ più in profondità nel testo biblico. Come ricorderete, a un certo punto l’’adam «si addormentò» (Genesi 2,21) e DIVENNE DUE: un ’yshe una ishah, un principio maschile e un principio femminile, yang e yin (adeptus esoror, come dissero poi gli alchimisti medievali) e dei due soltanto il femminile vedeva nell’invisibile e guidava verso la conoscenza. Dante, nella Divina Commedia, lo rinarra nel personaggio di Beatrice. Dopodichè, l’’adam ridivenne uno, anche se ciò sfugge alla grande maggioranza dei lettori della Bibbia: YHWH
Scacciò l’’adam dal Gan Eden.
Genesi 3,23
Scacciò lui solo, verso l’esistenza terrena, mentre la sua compagna esperta d’invisibile restava in alto, dove la potrete sempre ritrovare. In alto: al di là di quel confine sorvegliato dai Cherubini, con il loro specchio-spada… Ed ecco qui uno dei principali segreti dell’Angelo di oggi. Vi avevo detto che i Cherubini si incaricano di progettare i vostri dispositivi direzionali (v. la puntata 53) e il nostro sesso è appunto una delle direzioni che la nostra energia ha cominciato a prendere uscendo dalla loro Sephirah. Quando eravamo là, invece, tale direzione non c’era ancora: là le potenzialità yin e yang, l’’ysh e la ishah, erano ancora equivalenti in noi. Là dovette giungere l’’adam, quando «si addormentò» quella volta. E Yezale’el è l’Angelo in cui questa pienezza androgina si mantiene e – notate bene – VIENE RIPROPOSTA all’umanità, all’adam. Imparare da Yezale’el, sia per i suoi «protetti» sia per tutte le persone di buona volontà, significa appunto riscoprire quella nostra doppia energia originaria, ed è una delle scoperte più fruttuose che possiate compiere.
Fate un esperimento: chiedete a un vostro conoscente di dare un’occhiata a una stanza, per dieci secondi, e chiedete di far lo stesso a una vostra conoscente. Poi fatevi dire cos’hanno visto, e valutate le differenze. Una donna nota cose diverse da quelle che nota un uomo, e viceversa. Non sarebbe un enorme vantaggio, per te, poter notare contemporaneamente ciò che notano entrambi, quando guardi o pensi una qualsiasi cosa? Non cambierebbe moltissimo nella tua vita? Provate a parlarne con qualche Yezale’el già risvegliato, già fedele a se stesso. Tra le soprese che avrete, una delle prime sarà accorgervi che, in realtà, i maschi vedono nelle donne soprattutto l’immagine riflessa (e sempre fraintesa) della propria profonda natura femminile, intuitiva, libera; e così pure le donne vedono nei maschi l’immagine riflessa (e sempre fraintesa) della propria natura maschile. E sia i maschi che le donne si sforzano di impersonare ciò che in tal modo l’altro sesso vede in loro, invece di provare ad essere se stessi in tutte le proprie nature… I Cherubini, lo sapete, sono specialisti dello specchio!
Continua..
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