Il 14 luglio è, come ben sapete, la festa della Rivoluzione Francese; il 4 luglio è la festa della Rivoluzione americana. Due rivoluzioni «protette» dai Troni, e tutt’e due alla fine del Settecento. Non solo, ma il 4 luglio cade proprio sotto Nelka’el, l’Angelo dei liberatori: e gli americani, con la loro rivoluzione, si liberarono dal dominio inglese; mentre il 14 luglio è sotto l’Angelo della realizzazione dei desideri di molti, e decisamente la presa della Bastiglia fu una rivendicazione popolare, contro i privilegi di pochi. Sono un po’ troppe queste coincidenze, per far pensare a un semplice caso della sorte. E in realtà, alla fine del Settecento vi erano numerose correnti e sette (la massoneria innanzitutto) che andavano accuratamente riscoprendo e studiando l’esoterismo ebraico, e ne valutavano l’efficacia, e ne cercavano le origini – in Egitto, naturalmente. Guardacaso, solo pochi anni dopo il giovane Napoleone fu incaricato d’una campagna di guerra in Egitto e lì (come per caso!) si scoprì la Stele di Rosetta, da cui si dedusse un metodo per decifrare i geroglifici. In seguito, questo interesse sembrò perdersi, in Francia; ma rimase ben evidente negli Stati Uniti: non per nulla, sulla banconota da un dollaro finì per comparire una piramide, e durante l’ultima guerra mondiale la bomba di Hiroshima venne sganciata il 7 agosto, sotto l’Angelo di chi trionfa nelle guerre, e quella di Nagasaki (assurda, a guerra già finita) l’11 agosto, sotto l’Angelo dell’impulso distruttivo fine a se stesso. Altre coincidenze? No di certo.
Emerge qui, invece, quello strano filone esoterico della politica occidentale, a cui sono stati dedicati tanti studi interessanti negli ultimi anni. C’è l’elemento cabbalistico settecentesco in America, e ci sono anche le correnti oscure della Germania hitleriana, e l’elemento templare nella Russia sovietica – in quel KGB che dagli anni Settanta ha controllato segretamente l’Urss, ha salvato la Russia dal completo sfacelo e ora la sta guidando, sempre più apertamente. Per quanto i benpensanti di tutto l’Occidente si facciano un obbligo di considerare l’esoterismo come una congerie di vecchie superstizioni, va riconosciuto che le ragioni di buona parte della nostra storia vadano cercate anche lì. E questo è un bene o un male?
Tutto sommato è un male, io credo. La politica, gli Stati si fondano sull’autorità, sull’esecuzione di ordini, e la ricerca spirituale non ha niente a che fare con l’autorità di capi politici – per quanto buone possano apparire a loro stessi le loro intenzioni. Non ha appena entra in contatto con un sistema politico, tutto ciò che è spiritualità subisce una «meccanizzazione» – come la chiamava il filosofo delle religioni che più ho amato in Italia, Furio Jesi (se avete voglia di cercarlo in biblioteca, leggete il suo libro Germania segreta). Un politico sa sempre dove DEVE andare, quali risultati DEVE raggiungere e quali DEVE invece evitare, mentre un cercatore spirituale non lo sa mai, se non dopo che li ha raggiunti e superati. Un politico deve dunque pianificare, dirigere, limitare inevitabilmente quel tanto di spiritualità che ha intenzione di adoperare, e in tal modo la «meccanizza», e ne fa necessariamente, nel migliore dei casi, uno pseudo-totem, o un tabù. Meglio evitare. Come si legge nei Vangeli, una volta Gesù fece una delle sue moltiplicazioni dei pani, e alcune persone lì presenti, vedendo e intuendo le potenzialità politica di quel suo comunismo, pensarono che sarebbe stato utilissimo fare di lui un leader politico:
ma Gesù, avendo saputo che stavano per venire a prenderlo e farlo re, si ritirà di nuovo sulla montagna, da solo.
Giovanni 6,15.
(È ovvio che a questo punto qualcuno potrebbe farmi notare che ci sono degli Stati millenari nei quali la politica utilizza la spiritualità per reggersi: il Vaticano, il Tibet. Sono certamente fenomeni interessanti, e non mi attira l’idea di aver ragione contro qualcuno. Ma per conto mio, preferisco chi esplora l’invisibile per conto suo, nella sua libertà individuale).
Continua..