L’Angelo di oggi e i tre seguenti sono autentici guerrieri: esprimono la qualità fondamentale della Quarta Sephirah, il CORAGGIO, in forma estroversa, pragmatica, oltre che fortemente etica. Ognuno di essi insegna infatti ai suoi «protetti» a sfidare, a lottare e a vincere, quando si lasciano guidare dal loro senso di giustizia e dall’altruismo – o viceversa a lottare contro se stessi e determinare le proprie sconfitte, quando si accorgono di essere ingiusti, disonesti o egoisti.
I concetti di bene e di male, a questo livello dell’Albero della Vita, cominciano dunque a diventare un po’ più comprensibili a noi tutti: non vi sono più i paradossi che avevamo visto nelle Sfere superiori – e ciò perché con la Quarta Sephirah si entra in un altro ‘Olam, in un’altra Dimensione, più vicina a noi. La prima Dimensione, vi ricordate, era quella delle Emanazioni (v. la puntata 63) e lassù il nostro intelletto doveva compiere notevoli balzi logici, per potersi orientare; questa nuova Dimensione è invece lo ‘Olam ha-Beriah, «l’Eone della Creazione», in cui tutto ciò che dovrà nascere o avvenire comincia ad assumere davvero le proprie forme.
Qui, energie che fino a poco prima potevano ancora diventare chiunque o qualsiasi cosa cominciano a diventare qualcuno o qualcosa: qui si verificano quindi le prime scelte vere e proprie – chi o cosa diventare e, di conseguenza, chi o cosa NON diventare. E le scelte non vennero fatte soltanto dall’alto, ma in qualche misura vi partecipammo anche noi: venne richiesto il nostro parere, e appunto perciò venimmo forniti, qui, di coraggio, perché di questa qualità vi è assoluto bisogno quando si prendono decisioni che riguardano la propria vita. E il guerriero (da non confondere con il soldato) non è forse colui che deve continuamente decidere? Ecco dunque questi quattro marziali istruttori, che certamente si incaricarono di assisterti in quell’emozionante periodo della TUA creazione.
«Tra qualche tempo» ti dissero, più o meno, «comincerai la tua fase di atterraggio su quella Sfera che vedi laggiù, chiamata mondo umano… Non possiamo esattamente dirti quando sarà, un po’ perché è un dettaglio, questo, ancora da chiarire, e un po’ perché noi siamo in un ‘Olam, e ‘Olam significa anche Eternità, cioè Assoluto Presente, atemporalità. Ma, presto o tardi, là ti aspetteranno e inevitabilmente (anche se non se ne renderanno conto) si aspetteranno da te grandi cose, cose nuove. Dio sa quanto ne abbiano bisogno, di cose nuove, laggiù, con tutti i guai sempre uguali che combinano da migliaia di anni! E anche noi contiamo molto su di te. Perciò ascolta bene: più su Serafini, Cherubini e Troni ti hanno istruito sul possibile, noi ti parleremo del necessario. Alcune cose sono necessarie, altre no. E il modo più semplice per riconoscere le prime tra le seconde, è porsi sempre un po’ più in alto di quell’io che tu là sarai, e preoccuparti non solo di te ma di molti…»
«Ma come!» potresti aver obiettato tu a questo punto. «Adesso devo cominciare a diventare me stesso, e voi mi dite che devo restare più grande di me? Devo scendere in quella Sfera umana o no?» «Certo» fu probabilmente la risposta, «ma proprio questo è il punto. Ti troverai bene laggiù, e sarai fiero e saremo fieri di te, se con una parte di te sarai soltanto te stesso, e con l’altra sarai ancora un po’ qui in alto: sarai soltanto te stesso nel prendere le tue decisioni e nell’agire, e sarai ancora quassù nei moventi delle tue decisioni. Allora tutto andrà bene. A proposito, sai cos’è, esattamente, il bene e in che cosa si distingue dal male? Ora te lo spieghiamo…»
E te lo spiegavano.
Continua..