Angelo di iniziati, di maghi, di terapeuti o di uomini di spettacolo, abili in quelle tre lettere: KHET, la tecnica, la fatica; HE, la spiritualità; SHIN, la superiore conoscenza… Angelo, dunque, tra i più difficili da vivere: eppure chi vi è nato deve accettarne l’incarico. È la legge naturale degli Angeli: se li segui, tutto va per il meglio e tutto nella tua vita acquista senso; se invece trascuri uno qualsiasi dei talenti che ti donano, cominciano i problemi, le malinconie, i disagi.
E qui veniamo a quella che alla maggior parte delle persone sembra la principale obiezione all’Angelologia: «Ma se dal mio giorno di nascita dipende il compito che ho da svolgere in questa vita, vuol dire che non sono libero! No, no, grazie: preferisco decidere da me cosa voglio fare o non fare». Ma, in realtà, come obiezione non è gran che.
Innanzitutto, perché a condizionare le nostre scelte non è certo (nella stragrande maggioranza dei casi) il GIORNO DI NASCITA, ma ben di più il luogo, il ceto, l’influsso di genitori e parenti, l’ambiente culturale, le ferite che si ricevono crescendo, le mode, i valori e gli obiettivi altrui, la pubblicità e via dicendo. Magari mi fosse concesso di obbedire soltanto al mio giorno di nascita, cioè a qualcosa che perlomeno è completamente mio! Invece, in chi dice «preferisco decidere da me», quel «me» è più che altro il frutto di un lungo e tormentoso compromesso con altri: una condizione di esilio da se stessi, in cui tanti vostri conoscenti trascorrono talvolta tutta quanta la vita.
In secondo luogo, nell’antica Angelologia il giorno di nascita non viene visto come la CAUSA di quel che seguirà nella vita, ma solamente come una parte di un intero. È un po’ come nell’analisi del sangue, dell’iride o del capello: esamino una parte di te, per vedere come stai e in che direzione sta andando il tuo fisico – senza che da ciò derivi che la tua goccia di sangue, i colori del tuo iride o la struttura di un tuo capello siano la CAUSA del tuo stato di salute. Gli antichi, per individuare le direzioni della tua crescita esistenziale, decisero di analizzare allo stesso modo la composizione energetica del tuo giorno di nascita, e questo per una ragione precisa e assai interessante: per invitarti a pensare alla tua esistenza da un punto di vista più alto e più ampio di quello del tuo io consueto, oggetto di innumerevoli condizionamenti e inquietudini. Vieni via da lì (dice l’Angelologia, un po’ come fu detto ad Abramo: «Va’ verso te stesso, via dal tuo paese…») e immagina come ti vedresti e come ti giudicheresti se guardassi a tutta quanta la tua vita DAL LUOGO DOV’ERI PRIMA DI VENIR CONCEPITO. Non importa se tu, per eccesso di materialismo o per carenza di fantasia, credi che prima di venire al mondo non ci fosse ancora nulla di te: quel punto di vista pre-natale, pre-tutto, può esistere se lo vuoi, e può diventare importantissimo proprio per la scoperta della tua libertà. Lì eri libero e scegliesti proprio quel giorno, per entrare nel mondo. Perché? Non ti accontenterai di pensare che sia stato soltanto un caso. Quel giorno aveva particolari direzioni, vettori, che portano verso determinate mete – come dimostrano le vite di tanta altra gente che vi nacque. Forse dovevi fare quel tipo di esperienze e di conquiste; forse volevi farle; o forse il mondo aveva bisogno che qualcuno le facesse, e tu dicesti: «Va bene»…
Cosa risulta da questo modo di pensare a te stesso? Proprio l’opposto di una limitazione della tua libertà personale. D’un tratto, ti ritrovi ad avere due Io: uno che laggiù nel mondo di tutti ha una missione da compiere (e, nota bene, una volta che abbia cominciato a occuparsene, è per il resto totalmente libero di fare quel che gli pare), e un altro Io più grande, che ti vede dall’alto. Vi ricordate la puntata su Israele, YSH-R-’eL? YSH è il tuo io piccolo, al lavoro; ’eL è l’Aldilà del mondo visibile; e la R è quel tuo Io più grande, che guarda, conversando intanto con il suo Angelo.
continua..
Lascia un commento con Facebook