67. L’INFELICITÀ DEGLI ALTRI

Le notizie che ci giungono attraverso la televisione e giornali, come guerre, catastrofi naturali e siccità, ci portano in realtà terribili dove le persone muoiono o soffrono. È un’infelicità tangibile, non raccontata; sono le immagini che ci parlano, con i volti delle persone sconvolte e in lacrime… e noi? Come reagiamo a ciò che è lontano da noi, ma di cui siamo spettatori?

Molti pensano che questo sia un mondo ingiusto, che non ci sia nulla di meraviglioso intorno a noi, e che non possiamo essere felici se altri patiscono in questo modo.

Abdicano alla gioia e alla felicità, come se ciò mostrasse solidarietà a chi vive momenti terribili e pieni di di disagio.

La nostra felicità non può fare male agli altri, anzi: ci mette in quella condizione privilegiata di chi può aiutare. Possiamo farlo fisicamente, recandoci in quei luoghi; oppure, mettendo in atto azioni che possono mettere in moto aiuti da parte di più persone; o ancora, possiamo aiutarli energeticamente, sfruttando delle tecniche che possano indirizzare l’energia positiva, neutralizzando quella negativa.

Possiamo, con il nostro benessere e la nostra felicità, ringraziare l’Universo, nella piena consapevolezza della nostra condizione, come quando, aiutando un cieco a camminare, sappiamo di essere persone fortunate, che perciò possono aiutare. Questo, infatti, è quello che dovremmo fare tutti noi: aiutare, esserci nel momento del bisogno e non girare la faccia, pensando che non sia un nostro problema.

Altra cosa è quando lasciamo che l’infelicità degli altri ci abbatta togliendoci ogni speranza in questo mondo, che è meraviglioso. Siamo noi la speranza, ed il mondo è quello che facciamo noi.

Non cerchiamo scuse per la nostra depressione. Dobbiamo, invece, essere grati per la possibilità di essere quelli che possono dare, mettendo a disposizione degli altri la nostra felicità.

In pratica:

Essere felici non deve farci venire i sensi di colpa, anzi! Cerchiamo di contagiare gli altri con la nostra forza e la nostra positività, occupiamoci degli altri quando ne hanno bisogno non sottraendoci, ma manifestando sempre il nostro benessere, senza alcun timore.

Floriterapia:
Quando perdiamo la nostra centralità, il fiore di Bach che può aiutarci è Rescue Remedy. Prendiamolo quando sentiamo arrivare l’ansia o siamo sopraffatti dallo stress.

Jose Maffina

Autrice del libro I codici della felicità